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passaggio "fai da te" con CDP elettronico Come fare??

Aperto da federosso, 17 Ottobre 2017, 15:39:27

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bigbore

affrontato il tema con 4 comuni e due segretari comunali (in pratica dei notai)

Mi è stato detto che:
tecnicamente parlando il comune autentica la firma di un soggetto, identificato con documento alla mano, apposta su un documento indicante gli estremi del bene oggetto di vendita a favore di un soggetto terzo, punto.
Per legge deve chiedere la marca da bollo ed eventualmente i diritti di segreteria. Il tutto ricade nella normativa prevista per la compravendita di beni mobili registrati e che NON è stata modificata con l'arrivo del CDPD.
Il pubblico ufficiale non entra nel merito del documento sul quale si appone la firma, non entra nel merito della autenticità dello stesso ma solo di identificare chi vende cosa e chi compra cosa, daltronde pezzo di carta era pure il precedente CDP che non veniva in alcun modo verificato se fosse stato autentico o meno, non gli competeva e comunque non avevano strumenti di verifica.

L'ostacolo burocratico scaturisce dal fatto che il PRA non accetta (più) di dover controllare gli estremi della copia cartacea del CDPD onde essere certo che si tratti di un veicolo realmente iscritto e, sebbene si tratti di una copia di un documento emesso dal PRA (che poi si scopre stampano comunque ad uso interno in quanto tutto l'iter e ancora cartaceo al 70%) non viene considerato attendibile pur riportando in chiaro tutti gli estremi del titolo di proprietà.

La circolare ACI 7641-2015 da' le istruzioni operative cui attenersi per la corretta procedura impiegante il CDPD. Tale circolare è stata oggetto di attenzioni del TAR Lazio, primo tra le altre regioni (che non mi hanno saputo dire) che ne ha dichiarato l'illegittimità per la parte relativa alla negata possibilità per l'interessato di avere un originale del certificato di proprietà.
L'ACI ha presentato appello avverso tale indicazione del TAR.
Alcune delegazioni ACI si scopre che rilasciano oltre alla "attestazione di ricevuta formalità" anche una copia cartacea del certificato di proprietà digitale in modo da permettere una certa flessibilità d'uso che invece parrebbe non ammessa a livello dirigenza nazionale ACI.

Quindi andare in comune per apporre firma di vendita su CDPD si può fare ma si corre il grosso rischio che la delegazione ACI di zona non accetti la cosa (e butti via 16 neuri di marca da bollo), il che vale a dire: andate direttamente allo sportello e li fate tutto senza rischi, spiegato mi sono ah!?

Tutta la faccenda del CDPD e la sua gestione è (ovviamente) pensata per coloro che sono professionisti del settore mentre il cittadino comune è tenuto a non impicciarsi e che si accontentasse della attestazione, quando vende o compra si affidasse a un professionista....

La cosa grama di tutto questo è che le certificazioni di proprietà sono sostanzialmente dei file digitali, quanto mai delicati e immateriali e, un errore o un attacco informatico possono cancellare/alterare questo database rendendo sostanzialmente nulli i certificati non essendo più, in tutto o in parte, recuperabili.
Da addetto ai lavori so bene che un disastro avviene prima o poi, non è "se" capita bensi "quando" capita l'approccio giusto.

"Ecci alcuni che altro che transito di cibo e aumentatori di sterco chiamar si debbono, perché per loro alcuna virtù in opere si mette; perché di loro altro che pieni e destri non resta".

pegaso_grigio

Citazione di: bigbore il 18 Ottobre 2017, 18:45:38
affrontato il tema con 4 comuni e due segretari comunali (in pratica dei notai)

Mi è stato detto che:
tecnicamente parlando il comune autentica la firma di un soggetto, identificato con documento alla mano, apposta su un documento indicante gli estremi del bene oggetto di vendita a favore di un soggetto terzo, punto.
Per legge deve chiedere la marca da bollo ed eventualmente i diritti di segreteria. Il tutto ricade nella normativa prevista per la compravendita di beni mobili registrati e che NON è stata modificata con l'arrivo del CDPD.
Il pubblico ufficiale non entra nel merito del documento sul quale si appone la firma, non entra nel merito della autenticità dello stesso ma solo di identificare chi vende cosa e chi compra cosa, daltronde pezzo di carta era pure il precedente CDP che non veniva in alcun modo verificato se fosse stato autentico o meno, non gli competeva e comunque non avevano strumenti di verifica.

L'ostacolo burocratico scaturisce dal fatto che il PRA non accetta (più) di dover controllare gli estremi della copia cartacea del CDPD onde essere certo che si tratti di un veicolo realmente iscritto e, sebbene si tratti di una copia di un documento emesso dal PRA (che poi si scopre stampano comunque ad uso interno in quanto tutto l'iter e ancora cartaceo al 70%) non viene considerato attendibile pur riportando in chiaro tutti gli estremi del titolo di proprietà.

La circolare ACI 7641-2015 da' le istruzioni operative cui attenersi per la corretta procedura impiegante il CDPD. Tale circolare è stata oggetto di attenzioni del TAR Lazio, primo tra le altre regioni (che non mi hanno saputo dire) che ne ha dichiarato l'illegittimità per la parte relativa alla negata possibilità per l'interessato di avere un originale del certificato di proprietà.
L'ACI ha presentato appello avverso tale indicazione del TAR.
Alcune delegazioni ACI si scopre che rilasciano oltre alla "attestazione di ricevuta formalità" anche una copia cartacea del certificato di proprietà digitale in modo da permettere una certa flessibilità d'uso che invece parrebbe non ammessa a livello dirigenza nazionale ACI.

Quindi andare in comune per apporre firma di vendita su CDPD si può fare ma si corre il grosso rischio che la delegazione ACI di zona non accetti la cosa (e butti via 16 neuri di marca da bollo), il che vale a dire: andate direttamente allo sportello e li fate tutto senza rischi, spiegato mi sono ah!?

Tutta la faccenda del CDPD e la sua gestione è (ovviamente) pensata per coloro che sono professionisti del settore mentre il cittadino comune è tenuto a non impicciarsi e che si accontentasse della attestazione, quando vende o compra si affidasse a un professionista....

La cosa grama di tutto questo è che le certificazioni di proprietà sono sostanzialmente dei file digitali, quanto mai delicati e immateriali e, un errore o un attacco informatico possono cancellare/alterare questo database rendendo sostanzialmente nulli i certificati non essendo più, in tutto o in parte, recuperabili.
Da addetto ai lavori so bene che un disastro avviene prima o poi, non è "se" capita bensi "quando" capita l'approccio giusto.

Big sei meglio di wikipedia.


Quanno c'è vo c'è vo!!!
A volte la "macchina" del tempo.... è soltanto una moto


La cura per ogni cosa è l'acqua salata!  Il sudore, le lacrime o il mare.


A piedi cammino, con l' auto viaggio, con la moto sogno.

federosso

Oggi ho sentito il tipo che a sua volta aveva chiesto al PRA.
Il tutto era fattibile a distanza e senza il nuovo proprietario presente.
Non mi ha detto il come...perché alla fine lui prima di sabato non può andare.
Quindi la consegna viene rimandata e probabilmente lunedì  andiamo direttamente a prenderla e fare passaggio di proprietà tutti insieme.

A quel punto chiedo di persona  e vi so dire.
...Infatti quando poi guidi una moto "tua" ti sembra sempre di essere riuscito a migliorare le cose che non ti piacevano, e anche se...non è così, si gusta più serenamente la guida! eggià... (Duc27)

federosso

dunque, oggi siamo stati al PRA di Bologna per la moto di Chiara.

nel caso della presenza fisica del venditore e dell'acquirente si fa tutto lì subito.
Spesa totale compreso marca da bollo circa 100 euro.
Ricordarsi fotocopia del documento di identità di acquirente e compratore.
Obbligatori.
Oltre al libretto o fotocopia dello stesso.

Poi ho chiesto per la procedura a distanza:

il venditore va lì a riempire il CDPD (che viene stampato) con i dati di vendita e autentica della firma con marca da bollo.
Ma, la novità, è che serve anche la delega dell'acquirente.
Dovrebbe esserci un modulo sul sito ACI da stampare.

Quindi prima che il venditore vada al PRA serve che il compratore spedisca al venditore la delega firmata in originale...

Questo almeno quello che mi hanno detto.
...Infatti quando poi guidi una moto "tua" ti sembra sempre di essere riuscito a migliorare le cose che non ti piacevano, e anche se...non è così, si gusta più serenamente la guida! eggià... (Duc27)

Apelle

Citazione di: federosso il 23 Ottobre 2017, 18:49:02
dunque, oggi siamo stati al PRA di Bologna per la moto di Chiara.

nel caso della presenza fisica del venditore e dell'acquirente si fa tutto lì subito.
Spesa totale compreso marca da bollo circa 100 euro.
Ricordarsi fotocopia del documento di identità di acquirente e compratore.
Obbligatori.
Oltre al libretto o fotocopia dello stesso.

Poi ho chiesto per la procedura a distanza:

il venditore va lì a riempire il CDPD (che viene stampato) con i dati di vendita e autentica della firma con marca da bollo.
Ma, la novità, è che serve anche la delega dell'acquirente.
Dovrebbe esserci un modulo sul sito ACI da stampare.

Quindi prima che il venditore vada al PRA serve che il compratore spedisca al venditore la delega firmata in originale...

Questo almeno quello che mi hanno detto.
Quindi come dicevo io, ossia che non c'è nessun bisogno di portare copie del CDPD o della sua ricevuta, e il resto della procedura è esattamente identica a prima.

Compresa la delega dell'acquirente, che per fare l'atto di vendita al PRA c'è sempre voluta.
Lo so per esperienza personale.

:smiley:
"dicono che quelli con gli occhi azzurri hanno la testa piena d'acqua... pensa quelli con gli occhi marroni"

federosso

di, come dicevi.

però col cdp cartaceo , andando in comune, la delega non è necessaria.
...Infatti quando poi guidi una moto "tua" ti sembra sempre di essere riuscito a migliorare le cose che non ti piacevano, e anche se...non è così, si gusta più serenamente la guida! eggià... (Duc27)

Apelle

Citazione di: federosso il 24 Ottobre 2017, 06:22:11
di, come dicevi.

però col cdp cartaceo , andando in comune, la delega non è necessaria.
Certo, ma in realtà nemmeno al PRA, *per l'atto di vendita*, però ci vuole per il resto, e visto che uno fa tutto contestualmente, te la chiedono per forza.

In ogni caso, anche in Comune ci devi andare con la copia dei documenti dell'acquirente (CI/Pat e CF).
"dicono che quelli con gli occhi azzurri hanno la testa piena d'acqua... pensa quelli con gli occhi marroni"

federosso

mmmmhhhh

di recente per la RC'89 avevo i dati del compratore ma li ho trascritti io ... il funzionario ha chiesto solo la mia carta d'identità.

Insomma, in effetti epr lui quei dati che scrivevo a riguardo del compratore avrei pure potuto scaricarli da internet di uno sconosciuto.
...Infatti quando poi guidi una moto "tua" ti sembra sempre di essere riuscito a migliorare le cose che non ti piacevano, e anche se...non è così, si gusta più serenamente la guida! eggià... (Duc27)

Apelle

Citazione di: federosso il 24 Ottobre 2017, 09:50:28
mmmmhhhh

di recente per la RC'89 avevo i dati del compratore ma li ho trascritti io ... il funzionario ha chiesto solo la mia carta d'identità.

Insomma, in effetti per lui quei dati che scrivevo a riguardo del compratore avrei pure potuto scaricarli da internet di uno sconosciuto.
Sì beh, poi dipende un po' da impiegato a impiegato.
In effetti i Passaggi "fai da te" sono ancora una cosa da "iniziati" e di conseguenza anche gli impiegati comunali non è che conoscano la procedura più di tanto, a meno che non ci si siano trovati in mezzo più volte.

Inoltre, a rigore, *all'impiegato comunale* non interessa chi compra, il suo lavoro è solo quello di autenticare la firma del venditore.
Se poi quest'ultimo sta facendo qualcosa di illegale o vattelapesca, non ha cmq rilevanza agli effetti della autenticazione, è proprio un'altra partita.
E' per quello che non serve la delega.

Poi c'è l'impiegato più coscienzioso che si preoccupa di verificare la correttezza dei dati inseriti nell'Atto di vEndita, ma in effetti non è un suo compito né responsabilità.

Diverso il discorso quando si faccia tutto al PRA, dove la parte di autentica della firma è esattamente uguale, ma poi *per andare avanti* serve per forza la delega.
Quello che voglio sottolineare è che se, per assurdo, in Comune si potesse fare tutta la procedura come al PRA, ci vorrebbe la delega anche lì, e anche lì NON per via del CDP ma per via della registrazione del nuovo proprietario.
"dicono che quelli con gli occhi azzurri hanno la testa piena d'acqua... pensa quelli con gli occhi marroni"