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Anàbasi Boòn 2016

Aperto da Phil Hip Poh, 09 Marzo 2016, 21:41:17

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CitazioneAnàbasi Boòn 2016
La mia IV Tappa, del Toro Dell'Appennino.

Eccoci siamo arrivati alla tappa Topic dell'Anàbasi Boòn, quella del Toro Dell'Appennino, solo chi ha concluso le tre tappe precedenti, puo partire per questa. E' dal giorno prima che siamo in moto, qualche ora di sonno nella notte, fatta la terza tappa, alle 14,30 Filippo ha deciso la partenza.
L'anno scorso, la mia squadra era arrivata compatta alla fine della terza, 4 Ténéré due ST750 tra cui il mio, poco prima erano arrivati Andrea e Gianni, che erano partiti subito per la Toro, quando è toccato a noi, Filippo ha annullato la tappa, in quanto un acquazzone non rendeva sicuro il percorso per il fango.
Mi era rimasto un amaro in bocca, per non aver completato tutto il percorso, nonostante il premio di squadra.

In questa edizione siamo piu "leggeri" la squadra è rimasta in tre, in quanto un componente di "peso" ha dovuto rinunciare.
Ma perdiamo un altro componente, Simone il fratello, con il suo ferrovekkio ha avuto problemi nella prima tappa alla partenza, ma come avete letto nel suo reportage che ha postato ha poi recuperato, ma non se l'è sentita da fare la notturna, perdendo il diritto di fare l'ultima tappa del Toro.
Siamo rimasti in due, ma anche il mio compagno, Silvano Nascig, rinuncia alla Toro, deve essere ad Udine per sera a tutti i costi.

Per cui eccomi alla partenza della Toro senza squadra, siamo rimasti in sei a prendere il via, quattro son già partiti, arriva il sesto, è uno con la Gilera RC600, partiamo insieme e mi dice apri tu.... azzo è tre tappe che apro io la strada, in quanto il mio compagno Silvano non ha strumentazione, inoltre mi è uscita la stanchezza, la pausa tra la fine della terza tappa e la partenza della Toro è stata deleteria, invece di recuperare sono piu stanco e mi sta uscendo la botta sulla coscia rimediata in mattinata nel tratto dei Fanghi di Walterino, faccio fatica a guidare in piedi.
Le note del roadbook mi si incrociano nella testa e sbaglio subito dei bivi, il mio compagno del Gilera passa ad aprire la strada,
ma quanto va quello????
Alla partenza mi aveva detto che andava piano.....
mai fidarsi di un endurista che ti dice che va piano......
Si vede che è destino che trovi dei compagni dalla manetta facile come il Silvano. Scoprirò dopo che quello del Gilera si chiama Carlo Venturini, il "Buon Samaritano", beh almeno sono in buone mani.
Il cielo diventa nero, qualche goccia, poi scoppia un temporale equatoriale,
che sfiga,
come l'anno scorso, ma almeno sono partito e il terreno è duro, senza fango e ben presto dai sentieri scendono fiumi d'acqua.
Fin li ero riuscito ad evitare la pioggia per tre tappe.
Ma la sfiga non è finita,
il Gilera si ammutolisce di colpo,
siamo fermi sotto un acquazzone equatoriale,
Carlo cerca di trovare il problema,
ma siamo fermi su una mulattiera bella in salita,
cade un fulmine poco distante da noi
uccello notturno e che altro ci puo capitare ancora?
Quella vampata di energia convince il Gilera ad avviarsi
ma facciamo pochi metri e si ammutolisce di nuovo.
Carlo si sderena nel cercare di farla partire, ma nulla, non ne vuole sapere di riaccendersi.
Non ci resta che tornare indietro, avanti era impossibile, intanto i torrenti d'acqua che si formano coprono il sentiero, si scende senza vedere cosa c'è sotto l'acqua, ma Carlo non gli frega di vedere il sentiero sotto l'acqua, scende piu veloce lui con la moto spenta che io con la moto accesa.
Finisce la discesa e quando finisce una discesa c'è sempre una salita, ma siamo ancora su un sentiero in mezzo al nulla.
Bisogna spingere il Gilera in salita in due, Carlo davanti sul manubrio e io dietro che agguanto le due protuberanze dei serbatoi posteriori, come le chiappe formose di una bella donna e
si spinge,
si spinge,
sotto l'acquazzone equatoriale umbro.
Anche una salita finisce, non guardo se c'è una discesa, per logica, finita una salita c'è per forza una discesa, torno indietro velocemente a riprendere la mia moto tutta inzuppata di pioggia, che fortunatamente parte subito.
La discesa finisce finalmente su una pista piu larga, dove un furgone di recupero ci passa e siamo sul tracciato quindi con i riferimenti da comunicare per il recupero.
Ma pensate che in una giornata cosi ci si ferma in un posto che ci sia segnale telefonico?
Ovviamente no.
Ma ho il gps, controllo la mappa dal punto dove siamo e vedo che la pista porta su una strada asfaltata poco lontano
e la sfiga sembra finire
è pure in discesa, dolce ma discesa.
La pista è larga e posso anche spingerlo in moto se serve.
Da lontano ci appare il nastro asfaltato, e come aver fatto km di deserto e vedere un'oasi avvicinarsi.
Arriviamo alla strada e dalla parte opposta da un auto con i finestrini appannati salta fuori di corsa sotto la pioggia, uno che ci urla, "di qua di qua il timbro qua".....
uccello notturno è Walterino, con dietro Hibiki e dietro la Puzzola...
E' un miraggio?????
Ma che ci fanno li fuori tracciato della tappa?
Il timbro il timbro urla Walterino...
Meccanicamente tiro fuori la tabella ormai bagnata per apporre il timbro di passaggio.
Che culo!
Nella sfiga trovo pure il controllo timbro
Ma... son passate altre moto?
da che direzione?
dove andavano???
No No dice Walterino, siete i primi.
Ma scusa Walterino, noi siamo fuori traccia, come è possibile che qui ci sia un controllo timbro?
No No a me hanno detto di venire qui, mi dice.
Mah a me non quadra, ma non indago, l'importante che un timbro me lo sono preso, adesso bisogna attivare il recupero per il Gilera di Carlo.
Ma sono indeciso se ritirami,
ormai è tardi,
sono stanco,
mi fa male la coscia,
sono bagnato
sono fuori traccia
non so che direzione prendere ed è meglio che non chiedo a Walterino, secondo me s'è perso pure lui :)
sono demoralizzato,
Anche quest'anno mi salta il Toro
fanculo a tutti
ma a questo pensiero raccatto un po di orgoglio dal fondo di me stesso.

Ho la traccia sul gps che ho fatto dal punto che si è fermata la Gilera. Un rapido controllo sullo schermo e vedo che poco piu avanti dall'asfalto c'è un sentiero che sale quasi dritto poco piu avanti dal punto dove ci siamo bloccati e da li riprendo il tracciato della tappa,
Son solo e non mi piace andare in moto su sentieri che non conosco,
ma uccello notturno devo finire sta tappa del Toro.

Saluto Carlo, che mi ringrazia dell'assistenza,
la Puzzola mi dice, "ma dove vai con questo tempaccio".
"se non mi vedete all'arrivo al calar del Sole, mandate l'elicottero.
Ma quale sole che non c'è?

Trovo subito il sentiero poco piu avanti, è una mulattiera in salita sassosa, la pioggia si è calmata.
Si sale abbastanza bene,
ma trovo un cancello chiuso,
mi fermo
scendo,
trovo un equilibrio per lasciare la moto in piedi
apro il cancello,
riprendere la moto e in salita portala dopo il cancello,
trovare un equilibrio per far stare in pedi la moto,
chiudere in cancello
ripartire in salita.....
Beh questa cosa l'avrò fatta cinque o sei volte, dopo sul tracciato della tappa ne troverò altri.
Un cancello, di quelli instabili fatti di assi di legno irregolari ha la pendenza contraria, per cui non sta aperto, devo prendere la moto dal manubrio e tenere il cancello aperto a calci mentre spingo la moto in salita su fondo sassoso rotolante, uccello notturno, con il cancello che continuava a venirmi addosso fin quando un asse si incastra nel telaio a traliccio della moto.
Nonostante il voto fatto a Gerusalemme, poche settimane prima, delle sonore bestemmie partono verso il cielo, scuotendo gli alberi intorno, i quali ricambiano scaricando tutte le gocce ti pioggia accumulate sulle foglie bagnandomi ancor di piu.
Fanculo!
Ma riesco a raggiungere il punto dove ci eravamo fermati con la Gilera in panne.
Da li riprendo il tracciato e via ,
sono contento,
riuscirò a finire sto benedetto Toro?
Vado vado, km su km tranquillo
Ad un certo punto incrocio i 4 superstiti della Toro che erano partiti per primi, proprio sul punto dove il percorso fa un anello, io devo andare a sx e loro scendendo devono prendere il sentiero alla mia destra, chiedo,
com'è il percorso l'anello?
c'è un controllo timbro?,
mi rispondono che loro non hanno visto nessun controllo timbro ne nell'anello ne lungo il percorso fin li fatto.
uccello notturno,
l'italiano che è in me pensa,
io un timbro di culo ce l'ho,
quasi quasi rinuncio a fare il giro dell'anello e mi aggrego con i superstiti,
sono distrutto
sono solo
è tardi
mando affanculo il mio orgoglio..........

Arriviamo tutti e cinque superstiti all'arrivo,
grandi festeggiamenti per l'impresa,
ma non sono felice,
quel taglio dell'anello mi sta sul uccello notturno,
non mi piace barare con me stesso.
E' una questione di principio fare tutto il percorso integrale.
Mi do una giustificazione che un bonus per l'assistenza al Gilera in panne me lo merito, ma l'anno prossimo Filippo deve organizzare un altro Toro, anche se siamo solo 5 iscritti.
Fidatevi di ciò che scrivo, non è farina del mio sacco. O me l'hanno suggerito oppure l'ho visto scritto da qualche parte