Il lavoro mi ha travolto immediatamente dopo questa immersione nei ricordi....quindi non ho trovato il tempo per commentare degnamente questa giornata!
Al di là della gioia di vedere tutte quelle moto esposte fianco a fianco (avrei voluto farmi una foto in sella a ciascuna di esse.....non ce n’è stato il tempo!), come al solito il piacere maggiore è derivato dall’abbracciare amici con cui ci si vede una volta all’anno (quando và bene) e dal constatare che, al di là dell’apparente decadimento fisico (i capelli bianchi imperano...quando ci sono ancora...i capelli!!!), lo spirito è rimasto immutato e, in qualche caso, addirittura aumentato.
Ovviamente il fondo di nostalgia che, in occasioni come questi è del tutto normale, rimane sempre velato dal quel non so chè di “chissà cosa avremmo potuto fare...se ce lo avessero lasciato fare”; però la forza di quel gruppo emerge sempre: invece di parlare di quella vittoria o di quell’altra impresa, si parla sempre di episodi umani e sempre in maniera positiva e questo....credetemi...è qualcosa di unico!
Il fatto che non si torni a parlare di screzi vissuti o di torti ricevuti vuol dire, semplicemente, che non ce ne sono mai stati e questo mi rende veramente orgoglioso di aver avuto la fortuna di appartenere a quel gruppo....ben di più dei risultati ottenuti o delle moto costruite!
Per me la giornata è finita in maniera a dir poco esaltante: nel salutarmi Medardo si è sfilato la giacca da gara, proprio quella della Dakar 90 ( che si era tenuto addosso per tutta la conferenza e per il pranzo) e me l’ha messa in mano semplicemente dicendomi “questa l’ho portata per te!”.....alla mia evidente confusione, che mi ha impedito di confezionare nemmeno il più ovvio dei ringraziamenti, Luigino ha solo aggiunto: “Però mica la devi tenere in armadio...voglio vedere delle foto delle tue “gare” con questa addosso!”.
Alla prossima Anabasi, se il Phil Hip Poh istituisce un premio per “l’abbigliamento più storico” ....lo vinco a mani basse!!!!