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collettore in materiale composito /carbonio /kevlar oppure

Aperto da faberbi4, 02 Gennaio 2007, 14:27:23

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faberbi4

Grande premessa ma e fattibile ???
Se non proprio la curva del collettore di scarico per esser chiari appena dopo la testata   dove la temperatura dovrebbe penso essere alta e come conseguenza, avrebbe vita brevissima visto che 500 gradi mi pare sia il punto in cui se parliamo di kevlar tutto diventi fragile.
Pero' magari qualcuno ne sa di più ,oppure è a conoscienza di come  baypassare il problema 

Comunque avevo pensato che  si potrebbero usare dei tubi In kevlar? con magari degli innesti dove la temeratura e piu alta e usare del normale tubo per marmitte  .

Era un idea venuta dopo la lettura del articolo pubblicato da mototecnica  di qualche tempo fa sulla realizzazione di uno scarico
saluti Faberbi4

gattovaselina

Direi che non è fattibile,i materiali che giustamente citi (kevlar e carbonio) magari non soffrono molto il calore (specie il secondo in quento già "bruciato") ma le resine sì, e le temperature all' uscita della testata non sono esattamente compatibili con le resine commerciali. Non dimenticate mai di osservare bene le moto e le macchine utilizzate nelle competizioni per avere una idea di cosa sia realmente "fattibile", se in F1 o moto GP dove quello dei costi è solo un problema secondario si utilizza il titanio per i collettori un motivo ci dovrà pur essere.

faberbi4

Be gattovaselina la tua riflessione sulle moto da G.P. come anche le auto da formula uno sono piu che guiste  e dico la verita ci avevo pensato anche io pero forse mi sono espresso male io mi riferivo ai tratti diciamo dopo 30 cm dalla testa dove gia c'è stato uno smaltimento del calore ed è qui che chiedevo se era possibile adottare qualcosa del genere di cui sopre infondo i terminali in carbonio li produgono ed e per questo che mi era venuto il dubbio .cmq grazie uomo/ deo dell'acqua tiepida scherzo e ancora grazie per la risposta
ps deus ex machina potrebbe andare ma forse sarebbe + indicato  un nuovo deus pensavo deus ex moto
riflettete gente

gattovaselina

Comunque lo spunto è interessante, il discorso dei terminali è leggermente differente in quanto i silenziatori non sono direttamente lambiti dai gas di scarico ma in mezzo c'è la canna traforata e la lana di vetro o di roccia che isolanti termici e acustici lo sono, la curiosità che mi fai balenare in mente è piuttosto rivolta a materiali come il Torlon o simili, in fin dei conti con quest' ultimo ci hanno fatto i carter di un motore da competizione, anche se a spanne ai 7-800 gradi non arriva.

olli

io riporto una mia esperienza.
prima di montare il silenziatore attuale avevo un terminale in carbonio...terminale usato...
ho scoperto mio malgrado che nel silenziatore la lana di vetro non ha solo una funzione fonoassorbente, ma anche di riparo dal calore diretto per il materiale esterno (fibra di carbonio o altro) infatti al mio termiane decisamente troppo usato mancava della lana di vetro, forse suoriuscita nel tempo dal millefori....e dopo circa 12 km fatti a "fuoco" la resina che trattiene la fibra di carbonio si è incendiata!
per fortuna solo molto fumo e tanto spavento per la moto...
dubito che un materiale composito legato da resine possa resistere a una tirata...anche se molto lontano dalla testa

Paolo N

Tanto per citare "a bomba" la F1 detta da Gattov, posso dirvi che Ferrari utilizza fibre di grafite in matrice polimerica epossidica termoindurente (di produzione Cytec) con cicli di produzione dell'ordine dei 130 ° e magari ache qcosa di più in base alle esigenze. In ogni caso è difficile che raggiungano temperature di transizione vetrosa (oltre la quale la matrice perde le sue caratteristiche e se sottoposta a carichi, si smerda....) superiori ai 200°. Mi pare che ci siano resine che riescano ad andare anche un po' più su, ma in generale  nn ci siamo con le temperature tipiche di un impianto di scarico.
Come già detto l'utilizzo rimane sensato al limite nella zona del terminale, ma ache qui, nn in parti direttamente a contatto coi gas combusti. Il kevlar (nome commerciale Dupont delle fibre poli-aramidiche), è un polimero lui stesso, per cui ha temperature di funzionamento più basse della grafite, ma ha ottime capacità di termo-isolamento, tanto che pannelli x questa funzione sono fatti con lane di kevlar o composisti a base di questa fibra (mi tornano in mente rivestimenti termici usati sullo Schuttle o in Airbus....). In ogni caso, il trasferimento del calore non è mai diretto e per temperature oltre un certo livello si ha solo la lana senza resina...
Per i terminali, la resina usata per i tubi è di qualità più bassa di quella della Ferrari (...), per cui io li considero solo specchi per le allodole, perchè sono fichi, fanno molto racing, ma dventano uno schifo dopo poco e si disfano. Meglio un buon tubo in lega di Al o ancora di più in lega di Ti....

Se poi citi qcosa dell'articolo che hai letto, si può ampliare la discussione!
Non esistono moto che saltellano, scivolano, sbacchettano.
Esiste solo poco gas!!

gattovaselina

E per seguire a ruota l' ottimo Paolo che cita lo Shuttle, le parti del velivolo che devono sopportare le temperature terribili del rientro in atmosfera sono rivestite di ceramica, le "famigerate" mattonelle. Interessantissimo in campo automotive il trattamento per i collettori a base di ceramica che consente di isolare i condotti impedendo la trasmissione del calore verso l' esterno.