News:

23/10/2011 salutiamo un grande amico, che rimarrà sempre con noi! Ciao Marco... 58 forever.

Menu principale

50ini avvelenati

Aperto da Apelle, 26 Gennaio 2017, 00:47:35

Discussione precedente - Discussione successiva

milo

sembrano i forcelloni delle bici da downhill :up: :up:

RC_true

Infatti...molto vicino!

Comunque, preso dalla foga, presentando la ditta Barbiero avevo detto una imprecisione: erano a Torino ma.....udite udite..di origini siciliane: scartabellando ho trovato questa storia...bellissima:

"La ditta Barbiero nasce in Sicilia nel lontano 1950 creata da Mario Barbiero specializzato nelle "due ruote" e nel 1959 si trasferisce a Torino seguendo l'esodo di tanti suoi conterranei. Con la prospettiva di crescere frequenta la scuola tecnica serale e durante il giorno lavora presso un officina di macchine sportive in auge in quel periodo a Torino, acquisendo un'ottima esperienza.

Nel 1974 seguendo la propria originaria passione si dedica esclusivamente alle due ruote da competizione; apre una nuova attività segue il cross e la velocita e si inserisce tra i pionieri nella preparazione delle moto da deserto che grazie alla mitica "Dakar" questa nuova disciplina si stava facendo strada. Mario per parecchi anni ha preparato e seguito in prima persona le proprie realizzazioni e tra i tanti ragazzi ha assistito Aldo Winkler – pilota di ottimo livello europeo- fin dalle prime gare di cross nella categoria 50 e nelle successive cilindrate .

Nel 1976 Mario coinvolge nell'attività il fratello più giovane Giuseppe, ottimo corridore di motocross a livello italiano, continuando a produrre e a sviluppare la rivoluzionaria (per quei tempi ) moto Barbiero. Grazie al sistema di sospensioni molto innovativo ( gli ammortizzatori si trovavano collocati sotto la sella con un sistema di leveraggi che facevano davvero la differenza !!) e all'apporto di Giuseppe in qualità di collaudatore e tecnico il duo Barbiero in breve tempo si fa conoscere in tutta Europa.

Con la realizzazione delle proprie moto i fratelli Barbiero hanno trasportato nel campo motoristico un concetto che arriva dalla sartoria artigianale: "una moto su misura" per erogazione del motore, ciclistica e sospensioni. Questo nuovo concetto comporta una importante modifica nella costruzione dei motocicli Barbiero: inizialmente la produzione inizia con veicoli con motore 50 di cilindrata per poi ampliarla anche nella 125.

Nel 1981 i fratelli Barbiero sono costretti ad una dolorosa decisione: cessare la produzione delle proprie "moto di sartoria" non per problemi tecnici ma unicamente per una questione di gestione dei costi. Purtroppo in quegli anni analoga decisione viene presa da altre aziende italiane produttrici di motocicli; possiamo ricordare TGM, Aspes, SWM e tanti altri marchi prestigiosi che hanno fatto la storia delle due ruote in Italia e oltre frontiere"


Ed è confermato...esistono ancora, anche se adesso hanno una concessionaria KTM!

milo


Nunzio

#93
Citazione di: RC_true il 03 Febbraio 2017, 14:22:17
Infatti...molto vicino!

Comunque, preso dalla foga, presentando la ditta Barbiero avevo detto una imprecisione: erano a Torino ma.....udite udite..di origini siciliane: scartabellando ho trovato questa storia...bellissima:

"La ditta Barbiero nasce in Sicilia nel lontano 1950 creata da Mario Barbiero specializzato nelle "due ruote" e nel 1959
Ed è confermato...esistono ancora,

Ben ti stà!!!!  proprio Tu che non sopporti i Terroni.

Il minimo che puoi fare è:
una trasferta in Terronia, con soggiorno e rendere onore al merito!!

[attachimg=1]
Credere per tentare
Insistere per riuscirci
Non ostinarsi per non essere sconfitti.

siplitaro

perdonate l'ignoranza, ma l'inclinazione del cilindro accentuata in alcuni 50ini a cosa era dovuta  ??? portava vantaggi in termini di resa o era un problema di pesi/dimensioni  [asino[
meglio 1 giorno su una Gilera che 100 sotto.....

RC_true

Citazione di: milo il 03 Febbraio 2017, 15:19:10
e infatti.....

Adesso che me l'hai fatta vedere..me la ricordo questa loro realizzazione in salsa vintage!!!!

In tutta onestà...a parte la moto che c'è sotto....lavoravano ben meglio negli anni 70!!!
Oppure, I figli non sono all'altezza del papà...e questo non è una cosa nuova!!

bigbore

Citazione di: siplitaro il 03 Febbraio 2017, 16:03:48
perdonate l'ignoranza, ma l'inclinazione del cilindro accentuata in alcuni 50ini a cosa era dovuta  ??? portava vantaggi in termini di resa o era un problema di pesi/dimensioni  [asino[
Sostanzialmente questione di ingombri.
il primo e più evidente:
se guardi bene vedrai che il carburatore occupa parecchio posto e per giunta alla base del cilindro. Per non fare un collettore lungo e non rettilineo, cosa non favorevole dal punto di vista fluidodinamico, l'unica è ruotare il cilindro in avanti in modo da permettere l'alloggiamento del carburatore.
La cosa è piuttosto vincolante soprattuto nei motori aspirati in terza luce, dove per l'appunto la luce di aspirazione è per forza di cose alla base del cilindro. Per avere un collettore corto e rettilineo e un cilindro verticale, saresti forzato a "scavare" nel carter per farci stare il carburatore che se fosse piccolo ancora ancora ma con i bestioni che montavano quei 50ini...
Ci sono stati dei carburatori a vaschetta laterale che potevi montare in orizzontale proprio a permettere l'alloggiamento del corpo del carburatore la dove metterlo in verticale sarebbe stasto pressocchè impossibile.

[attachimg=1]
[attachimg=2]

Poi ci sono anche dei fattori non strettamente legati al motore stesso legati alla necessità di alloggiare il motore in un telaio ma ovviamente dipende da come è fatto il telaio. Sachs forniva tanti motori al mercato ciclomotoristico dove avere il cilindro abbastna inclinato in avanti permetteva di averlo a portata di mano e ben esposto all'aria, credo che questa "tradizione" abbia lasciato l'impronta i modo netto anche nelle evoluzioni successive.
Sentiamo cosa ci dice l'ing. in quanto potrebbero esserci altre ragioni che mi sfuggono.

"Ecci alcuni che altro che transito di cibo e aumentatori di sterco chiamar si debbono, perché per loro alcuna virtù in opere si mette; perché di loro altro che pieni e destri non resta".

RC_true

Nessun'altra ragione...hai centrato in pieno la ragione della inclinazione in Avanti, soprattutto per i 2T!

Qualcuno potrebbe anche elucubrare sul fatto che inclinando maggiomente in avanti il cilindro (fino al limite estremo di avere il cilindro orizzontale......come i Kreidler, per esempio!), sposti la direzione principale delle vibrazioni nel senso anteriore/posteriore, che è quella che dà meno fastidio ai maroni ed alle chiappe del pilota ma, senza entrare in un argomento che approfondirò meglio quando riprendo la spiegazione del mio 175 (dovevo ripartire con quella...ma mi avete fregato coi 50ini!!), posso certamente pensare che questo non sia stato l'obbiettivo primario dei progettisti del Sachs ( perchè è questo motore che ti ha fatto nascere la domanda...vero Sipli?)!

RC_true

Citazione di: Nunzio il 03 Febbraio 2017, 15:39:59
Citazione di: RC_true il 03 Febbraio 2017, 14:22:17
Infatti...molto vicino!

Comunque, preso dalla foga, presentando la ditta Barbiero avevo detto una imprecisione: erano a Torino ma.....udite udite..di origini siciliane: scartabellando ho trovato questa storia...bellissima:

"La ditta Barbiero nasce in Sicilia nel lontano 1950 creata da Mario Barbiero specializzato nelle "due ruote" e nel 1959
Ed è confermato...esistono ancora,

Ben ti stà!!!!  proprio Tu che non sopporti i Terroni.

Il minimo che puoi fare è:
una trasferta in Terronia, con soggiorno e rendere onore al merito!!


La trasferta la faccio per altre ragioni...ma se questo serve a rendere onore ad un Grande del nostro mondo (il Signor Barbiero io lo ritengo tale!!!)....allora la faccio anche più volentieri!

RC_true

Rapidamente faccio un "postino" sul prossimo costruttore di "avvelenati"...la Beta!
Questa casa toscana, che è presente ininterrottamente nel nostro settore dal secondo dopoguerra e che tuttora gode di grandissima salute (onore ai capaci ed oculati gestori che la hanno tenuta sempre ad una dimensione tale da permettergli di differenziare rapidamente il loro prodotto per adeguarlo alle mutanti esigenze del nostro pazzo mondo!) ha sempre ritenuto il fuoristrada fondamentale per la propria sopravvivenza (a differenza di alcuni altri stolti amministratori, sempre toscani,  ma decisamente meno lungimiranti e che noi....purtroppo...conosciamo bene per i danni che hanno fatto!) e quindi anche loro non si sono tirati indietro ed un bel 50ino avvelenato ce lo avevano:

[attachimg=1]

però non si sono fatti coinvolgere dalla ansia prestazionale che caratterizzò quella epopea; infatti di questi Beta non se ne sono visti tantissimi sui campi da cross. Potrei pensare che la cosa sia stata dovuta al fatto che la Beta un proprio motore 50 l'ha sempre avuto ( lo forniva anche alle prime Ancillotti, se ricordate!) e che non abbiano deciso di andarsi a prendere quelli che andavano per la maggiore e/o...forse...si sono concentrati sulle cilindrate maggiori. Questo è un bello spunto di riflessione: perchè la Beta non ha cavalcato l'onda dei 50ini avvelenati come hanno invece fatto tantissimi suoi concorrenti dell'epoca?

bigbore

mah.... forse perchè non avevano un "manico" per la 50 mentre ricordo che nel 76 Paolo Piron e il beta 125 acchiappano il titolo italiano e Bessone partecipa al mondiale col 250. Quelle beta erano una vera rivoluzione nel panorama dell'epoca... me la ricordo con quel serbatoio in alluminio e l'aria proprio "moderna"...
Ve lo ricordate Piron vero!?
"Ecci alcuni che altro che transito di cibo e aumentatori di sterco chiamar si debbono, perché per loro alcuna virtù in opere si mette; perché di loro altro che pieni e destri non resta".

Tgm50

Avete messo delle fotografia meravigliose, grande ritorno al passato. Con notizie interessantissime anche inedite.
Ora inserisco alcune partenze n1 Valentini AIM...66 Colecchia AIM...4 Pirovano TGM...23 Borella AIM
io sono alle spalle di Pirovano con il n 27  Malpensa prima finale campionato italiano 1977

Tgm50

Ciano d'enza (RE) seconda finale campionato italiano sempre 77
N47 Villa TGM... 4 Pirovano TGM...39 Zecchinato INTRAMOTOR...5 Merigo ASPES...23 Borella AIM...66 Colecchia AIM... 27 quello sono io con TGM.

Tgm50

Questa foto ritrae una partenza a Vedano Olona nel 1976 campionato Lombardo, riconosco solo due concorrenti il n 25 Franco Buraschi con MAV n 30 Corrado Bertram con TGM
Io sono leggermente avanti con la maglia TGM.

Tgm50

Gussola (CR) selettiva campionato italiano 77
Siamo riconoscibili principalmente dal numero sul casco
60 Villa  11 Buraschi  il 47 sono ancora io  4 Garavaglia  66 Fiorenzi  57 Borella  80 Merigo  12 Ghidella 
90 Pirovano.