Il vero spirito della dakar

Aperto da fanelliale, 08 Agosto 2017, 18:50:50

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fanelliale

Citazione di: Matte il 25 Agosto 2018, 16:47:06
Questa foto è bellissima, racconta molte cose.

Direi grandiosa!!!
Correggimi se sbaglio, ma quella foto ti immortala in un momento di relax condiviso con altri personaggioni .....il compianto Meoni difronte a te.... "l'olimpionico" Gualini alle tue spalle....ed in fondo, sulla sx, Gilles Lalay....

Sono senza parole......ma sono soprattutto contento che tu abbia trovato la voglia di condividere questi tuoi ricordo con noi, "umili mortali "... :ita

vninja

Valter

pegaso_grigio



Guidare una moto, da soli, in mezzo al deserto con mille difficoltà ambientali,meccaniche, ed un avversario da battere e nel contempo sostenere, se stesso!!



Complimenti :clap: :clap: :clap: :clap: e grazie :falice: :falice:
A volte la "macchina" del tempo.... è soltanto una moto


La cura per ogni cosa è l'acqua salata!  Il sudore, le lacrime o il mare.


A piedi cammino, con l' auto viaggio, con la moto sogno.

Tgm50

Primo Gennaio, N'Guigmi - N'Djamena 483km, corsa neutralizzata per mancanza di sicurezza, tappa annullata, ma trasformatasi in un calvario bestiale. La notizia divulgata per l'annullamento della prova era la mancata sicurezza del percorso, con troppe buche non segnalate, più altri tratti di pista apparentemente solidi, ma sotto la crosta di terra ci sarebbe stata acqua, e di conseguenza ci si poteva piantare. Noi piloti peró sapevamo da informatori sicuri (molto vicini all'organizzazione) che alcuni tratti di percorso erano probabilmente seminati di MINE, piazzate da certi gruppi eversivi in contrasto con i governi di quella zona. Ci dovevamo muovere in convoglio verso la partenza della tappa successiva lungo un percorso alternativo, ma per una serie di polemiche, errori sulla direzione da seguire, e altre problematiche, l'organizzazione andò un po' nel pallone. Alle 4 del pomeriggio avevamo percorso solo un centinaio di km ed il buio stava calando inesorabilmente, alle 16,30 alcuni motociclisti tra i primi in classifica ( tutti francesi ) decisero di partire verso il bivacco di N'Djamena da soli. Per gli altri invece cominciarono le discussioni sull'opportunità di proseguire o no con la notte che oramai era scesa. Anche noi del team Assomoto eravamo indecisi, io e Surini volevamo andare, gli altri rimanere e ripartire all'alba, il tempo passava e c'erano ancora circa 400 km per arrivare a destinazione. Alle 6 della sera SABINE annunció via radio che il convoglio era da considerarsi sciolto e che i concorrenti dovevano arrivare al traguardo per conto loro. Noi del team Assomoto partimmo tutti e quattro, dopo circa 200 km di pista infernale ( devastata da camion e auto che erano partiti davanti a noi come se fosse una folle corsa ) un nostro compagno di team ( Antonio Cabini ) stremato dalla fatica, decise di fermarsi ad una postazione militare trovata lungo il tragitto in località MAO, si ricongiunse alla carovana il giorno successivo. Come lui altri 19 motociclisti arrivarono al traguardo la giornata seguente , e senza effettuare la speciale prevista proseguirono sull'asfalto fino al bivacco di Sarh, tutti con una penalità forfettaria di 26 ore. Io e Surini arrivammo al bivacco alle 6 del mattino, distrutti da decine di cadute lungo quel percorso terribile ( sabbia mollissima e alberi da schivare in continuazione, lungo una pista ormai satura di canaloni, che con la poca luce dei nostri fari non riuscivamo nemmeno a vedere. Fortunatamente la partenza della tappa successiva venne posticipata di 2 ore, il tempo che ci rimase per fare un sonnellino sdraiati dietro un cespuglio senza coperte ne cuscini, però sufficiente per ricaricare la mente.  La fotografia che ho messo non é riferita a quella tappa, ma rende l'idea.

vninja

Che avventura, poi a quei tempi! Che non sono poi così lontani, ma la dicono lunga di come si è evoluto l'approccio organizzativo di questi eventi!!
Valter

Topo gigi

Il fatto che siano partiti prima i camion e le auto dei motociclisti aveva creato sicuramente un grosso problema di guidabilita' ma paradossalmente vi aveva alleviato dal pericolo infame delle mine antiuomo.  Facendo partire prima le moto ci sarebbe stato un doppio rischio cioè: voi motociclisti sareste stati tutti esposti alle antiuomo, infatti le anticarro con un uomo in moto  non si attivano ma al seguente passaggio dei mezzi pesanti si attivano di sicuro. A mia logica, penso che siano partite prima le auto e i camion per una strategia di sicurezza, almeno spero. Infatti mi ricordo di una Dakar dove un camion salto' su una mina anticarro e morì il pilota.

Tgm50

Il trasferimento fatto in quella tappa, non era lungo il percorso originario (presunto pericoloso) ma su tratti alternativi con svariati km in più, tracciato solo sulla carta, e di conseguenza senza avere un road book a disposizione. Difatti ricordo di un grosso rischio preso poco prima del traguardo mentre viaggiavamo a velocità sostenuta su un terreno compattissimo simile al cemento; io e Surini guidavamo appaiati per via della polvere, di colpo una voragine trasversale sulla pista, era lunga un paio di metri e profonda altrettanto, Walter che viaggiava a destra riuscì a schivarla passando proprio sul bordo di fianco agli alberi, io non potendo schivarla,  mi aggrappai forte forte al manubrio e facendo forza sulle gambe cercai di sorvolarla ( come si fa con le moto da trial ) toccai con la ruota posteriore sulla parte finale del cratere, e con qualche metro di monoruota ( quella anteriore ) conclusi il grande rischio.

Matte

'Azz, da farsela sotto per svariati minuti.........
Ciao
Paolo
Perché sono qui? Gilera KZ 125

fanelliale


Topo gigi

Sicuramente quella voragine non era casuale, probabilmente era stata creata adoc per inibire il possibile atterraggio o decollo. Chissà che spavento, tutto sommato hai avuto fortuna!!!

milo


Tgm50

Citazione di: Matte il 29 Agosto 2018, 19:06:10
'Azz, da farsela sotto per svariati minuti.........
Questa risposta di Matte mi da lo spunto per mettere una foto un po' scandalosa ( se é troppo qualcuno la tolga ) una foto scattata dal nostro presidente Pollini ( sempre un pó burlone ) alla fine della speciale Ondangwa-Oshibelo in Namibia, dove io e Surini (più altri 6 motociclisti) eravamo incappati in una penalità di 12 ore per aver saltato un controllo timbro. Normalmente la penalità per un errore simile é di 3 ore, in quel caso essendoci stata una strada asfaltata che semplificava la difficile tappa almeno del 50%, la sanzione venne quadruplicata. Noi avevamo fatto tutto il percorso correttamente, ma non essendo andati al briefing mattutino ( dopo una notte di forte pioggia cercavamo di fare asciugare le nostre cose) non sapevamo del controllo timbro in quella zona piena di piste parallele e tanta vegetazione. Fu alla fine di quella tappa che Davide ci fece questa foto, con la motivazione che la penalità ci bruciava tanto tanto, al punto di dover viaggiare a sedere scoperto.

DAKOBG

Questa è da ARCHIVIO motociclistico ad onorem! :rotolol: [first]
Chiedi i diritti d'autore, ho paura che girerà il mondo. :))
1-0
GUAI CHI PER IL FUTURO NON TIENE IL PASSATO PRESENTE!

milo


pegaso_grigio

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