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Il vero spirito della dakar

Aperto da fanelliale, 08 Agosto 2017, 18:50:50

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Tgm50

In effetti fino  alla quinta/sesta tappa io ero messo meglio di loro in classifica, perché nelle prime tre giornate di gara partendo al contrario rispetto all'arrivo del prologo, avevo guadagnato parecchie posizioni rispetto ai mie compagni, ma poi piano piano arrivando sempre dietro a loro tutti i giorni le posiziononi diventarono simili in classifica, fino alla tappa Termit-Agadez che precedeva la giornata di riposo. In quella giornata 535 km tutti nel mitico deserto del Ténéré (la tappa più dura di quella edizione) 2 aneddoti importanti: stavo viaggiando a ruota di Pollini, quando la sua Honda si fermò con il motore  fuso, il mio compito sarebbe stato quello di dargli il mio, ed io aspettare il camion per rimettere il propulsore di scosta, Davide però in quel momento fece una cosa molto altruistica, mi disse che forse io sarei stato l'unico in grado di finire quella Dakar e mi fece proseguire, aspettando lui il nostro camion Unimog Mercedes per poi sostituire il motore.        Verso sera, mancavano circa 100 km al traguardo ed ero in coppia con un altro nostro compagno di squadra Sandro Girardi. quando in un tratto di pista veloce con buche e tanto fesh fesh, cadde rovinosamente perdendo conoscenza. Dopo circa 40/50 minuti arrivò un fuoristrada con i medici dell'organizzazione, che caricarono Sandro con loro non essendosi ancora ripreso. A quel punto non sapevo cosa fare per la sua moto, avrei dovuto fermarmi ad aspettare il nostro camion per recuperarla, invece dopo poco si fermarono dei giornalisti spagnoli e riuscii a convincere uno di loro a seguirmi con la moto di Girardi fino al traguardo, aveva solo un casco da auto e dei guanti, ma guidò la XR 600 in modo eccellente fino ad Agadez. Bruno Birbes mi aspettava poco prima dell'arrivo e dopo avergli spiegato tutto decise di recuperare Girardi dall'infermeria e facendogli fare un giro largo lo fece giungere al traguardo come se non fosse accaduto nulla. Essendo nelle posizioni meno importanti della classifica, l'organizzazione non si accorse del suo passaggio con i medici e lo tennero in classifica con la penalità forfettaria essendo giunto fuori dal tempo massimo stabilito. Così dopo il giorno di riposo il team Assomoto poté ripartire con tutti 4 i suoi piloti.             Il mio modo di scrivere non sarà sempre corretto, a volte scrivo degli strafalcioni, ma non avendo quasi mai scritto racconti, é il meglio che posso fare per narrarvi quello che ho vissuto. La fotografia é presa dalla rivista Motocross, sono io con il numero 20 a ruota di Davide Pollini con il 19.

Matte

Bellissimo e curioso anche questo nuovo pezzo di storia "dakareska" :smiley:
Ciao
Paolo
Perché sono qui? Gilera KZ 125

pegaso_grigio

Che spettacolo... che tempi...  Bravissimo e soprattutto grazieeeeeeeeee di queste perle.
A volte la "macchina" del tempo.... è soltanto una moto


La cura per ogni cosa è l'acqua salata!  Il sudore, le lacrime o il mare.


A piedi cammino, con l' auto viaggio, con la moto sogno.

alex67

Bellismo .Il testo di cui ti preoccupi è più che buono e poi trasmette emozioni e trasuda passione ....Bene così ! Bellissimo davvero ! :ok:
Ogni grande viaggio inizia con un piccolo passo

Tgm50

#34
Per il momento solo altre fotografie, la corsa continuava senza grandi difficoltà, solo uno statore bruciato a fine tappa (Gao-Tombougtou) 611 km. Ho consegnato la tabella di marcia e il motore si é spento senza dare più corrente.

fanelliale

Una curiosità Beppe.
Ma le 4 XR erano allestite tutte in maniera diversa.
Quella di Pollini sembra montare le carene della Aprilia Tuareg.
Può essere??

Tgm50

Verissimo, erano tutte diverse, la mia (di Bruno Birbes) e quella di Viziale erano sostanzialmente molto vicino alla serie, le altre 2 erano allestite con serbatoio anteriore più piccolo e una semicarena completata da un cupolino, con l'aggiunta di 2 serbatoi posteriori. Per quella di Pollini avevano usato componenti Aprilia, mentre quella di Girardi montava strutture in vetroresina costruite da Silvio Fatichi. Questa era quella di Girardi (in foto al mio fianco) l'altro pilota della fotografia é Davide Pollini.

RC_true

Bravissimo Beppe.....veramente il tuo racconto merita di essere messo sulla carta!!!!

Peccato che non riesco a seguirti continuamente...il computer dove sono lavora male e sul cellular faccio fatica!!!!

A proposito..vado OT...ma su un Samsung che settaggi devo fare per vedere il forum? Mi viene fuori con una grafica incomprensibile!

fanelliale

Prova a scaricarti un browser diverso.
Io uso Chrome e sul samsung S5 non ho problemi.

federosso

OT
no, credo che debba configurare l'interfaccia, ma non ricordo come, speravo che filippo leggesse e desse la sua indicazione
...Infatti quando poi guidi una moto "tua" ti sembra sempre di essere riuscito a migliorare le cose che non ti piacevano, e anche se...non è così, si gusta più serenamente la guida! eggià... (Duc27)

lucahusa

Sono commosso da questi racconti!!
Mi sembra di sognare!!
Avevo notato anche io una somiglianza col tuareg ma non volevo dire una caxxata :ita

Tgm50

Altro aneddoto: tappa n.14 Bamako-Labe 852 km. Dopo la partenza mi ero fermato ad aspettare che transitassero le 3 Honda dei miei compagni di team, (che per vari motivi erano attardati in classifica, essendo incappati tutti nella penalità forfettaria) ed essendo tra le ultime motociclette in gara, in breve tempo sopraggiungevano le prime auto, che nel superarci sollevavano una polvere spaventosa riducendo la nostra visibilità a zero. La lotta al vertice nelle 4 ruote era accesissima, e il passaggio delle prime 10/15 autovetture creò una polvere senza tregua. Quando poi ci superò Clay Regazzoni con la Mercedes ufficiale, nel rallentare per la scarsa visibilità, sentimmo un rumore assurdo, quasi un boato.
Alzatasi la nube di sabbia apparve davanti a noi un auto devastata, a dire il vero non era un auto, erano migliaia di pezzettini colorati sparsi per decine e decine di metri sulla pista. Più avanti, capovolta in un una conca, quello che rimaneva del loro mezzo. Io e Pollini con estrema velocità slegammo dalle cinture i due piloti e li portammo a distanza di sicurezza, entrambi inzuppati di benzina essendosi rotti i serbatoi del carburante. Il copilota (Dal Prete) aveva un braccio rotto con una profonda ferita da cui usciva l'osso, Regazzoni era cosciente e arrabbiatissimo per la corsa inevitabilmente terminata.
Aspettammo parecchio i soccorsi, mentre gli altri concorrenti che passavano, rallentavano ma vedendo che eravamo già noi ad assisterli, ripartivamo per raggiungere il traguardo essendo quello tutto percorso cronometrato. Arrivati i medici su due fuoristrada dell'organizzazione presero con loro i due concorrenti per le cure, e noi potemmo ripartire. Con quella pausa, il tempo a disposizione per chiudere la tappa senza uscire dal tempo massimo era poco. Pollini rinunciò ad avermi come spalla e mi disse di provare (tirando a manetta) ad arrivare entro il tempo stabilito. Diedi il massimo per più di 220 km, con anche qualche rischio, ma per pochi minuti arrivai oltre il tempo massimo imposto. Anch'io presi la mitica forfettaria che mi fece slittare verso la fine della classifica. Per quel gesto, ottenemmo però un premio , che l'organizzazione metteva in palio per i piloti più meritevoli dal punto di vista umano.
Ritirammo questo premio a Parigi nel Gennaio successivo con tanto di hotel e viaggio aereo pagato, durante una cerimonia ufficiale.

Matte

Complimenti per il bel gesto, premio meritato :ballo:
Ciao
Paolo
Perché sono qui? Gilera KZ 125

alex67

 :oscar: :good: Il gesto compiuto vale ben più di tutti i premi ma il significato morale è inarrivabile per chiunque provi anche solo ad immaginare quel tipo di situazione ...So cosa significa essere da soli nel nulla ed aiutare persone in difficoltà ....Grande gesto!
:good:
Ogni grande viaggio inizia con un piccolo passo

fanelliale

Ciao Beppe.
Ho trovato questo articolo che parla proprio della edizione del 1988.
Certo nulla a che vedere con quello che ci stai condividendo in questi giorni, ma desideravo riportarlo per sentire anche la tua opinione, visto che nessun'altro tra noi può farlo meglio di te.  :up:

http://m.motociclismo.it/parigi-dakar-1988-foto-rally-vinto-orioli-racconta-spirito-perso-da-dakar-sudamericana-soldano-terruzzi-honda-67921

Ti riporto la frase rappresentativa dell'articolo..."Fu un'edizione massacrante quella del 1988: 34 moto all'arrivo sul Lago Rosa in Senegal su 183 partite da Parigi. È stata una competizione funestata da sei lutti,..."

:nopanic: