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Il prototipo che generò la RC 600

Aperto da Valerio, 13 Giugno 2023, 11:02:41

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Valerio


Rieccomi qui , dopo tanto tempo.  :smiley:

Prima di tutto mi scuso per la lunga latitanza,
il fatto è che questi ultimi mesi sono stati caratterizzati da una lunga  serie di avvenimenti
alcuni fortunatamente lieti, altri molto meno, visto che mio padre, motociclista duro & puro fino a 87 anni, alcuni mesi fa improvvisamente è partito per il suo ultimo raid,

lasciandomi tanti bei ricordi (incluso lunghi giri fatti insieme) ma anche il rimpianto di non essere riuscito a farmi raccontare tutte le avventure che aveva vissuto in giovane età (anche in Africa e sui passi più impervi delle Alpi con i precari mezzi di allora e fondo spesso insidioso) mosso da quella grande passione per le due rute che poi mi ha trasmesso. Mi ha seguito e aiutato anche per per le prime gare, fino a quando dopo un primo incidente non ha iniziato a preoccuparsi troppo ed ha smesso di venirci. E' tornato solo in occasione della mia ultima gara (che per la cronaca avevo vinto)...ma facendo in modo di arrivare a corsa finita, giusto in tempo per vedermi ricevere la coppa del primo assoluto e quella di classe.

La nostra piccola ma agguerrita rivista "Motocicletta Magazine" invece nel frattempo fa decisamente parte delle cose positive

per cui ho pensato di fare cosa gradita segnalando che sull'ultimo numero (il precedente invece aveva un articolo sulla genesi della NordWest) il nostro ing. Romolo Ciancamerla ha voluto descrivere la nascita del prototipo portato al debutto da Guglielmo Andreini, dal quale cui poi è derivata la formidabile Gilera RC600 (sospiro che deriva dal senso di privazione, dopo aver posseduto diversi Bi4)

Essendo un racconto dettagliato come nelle sue abitudini, la cronistoria di Romolo è divisa in due puntate: una su questo numero 5 e una sul successivo numero 6 ...

e non c'è neppure bisogno di aggiungere che la narrazione è davvero gradevole, oltre che ricca di siparietti poco noti fuori dalle mura dello stabilimento di Arcore. (altro sospiro: non so voi, ma io non riesco a passare davanti alla fabbrica, mi fa troppo male anche quello, come entrare nel garage di mio padre...)

Nella seconda puntata, che uscirà la prima settimana del mese prossimo, Romolo racconta in modo colorito ma minuzioso il recupero e il ripristino del prototipo moto del quale è il fortunato proprietario.

Il costo è come sempre di 18 euro spedizione inclusa (20 per quella tracciata , più rapida e sicura) ma la grossa novità è che la rivista ORA HA 140 PAGINE !!!  :RIR:   (belle dense di foto, immagini e notizie inedite e senza una una riga di pubblicità)




Valerio


Ho dimenticato i saluti prima di cliccare "invio".  :beer:

E sono talmente sbadato che ho scordato pure di segnalare come nel numero 4 (del quale restano solo una manciata di copie) avevamo dedicato oltre 20 pagine alla storia della Rondine, a partire da prima che diventasse Gilera e dopo, oltre che ovviamente ai record di Taruffi, anche in questo caso con molte immagini imperdibili, e una analisi dettagliata della sua meccanica ad opera di Massimo Clarke.

e adesso, un salutone a tutti e buona giornata.  :ita





Valerio

la copertina del nr 4, inserisco i post "a puntate" perchè oggi ho anche una connessione balenga.

Ciao a tutti.

P.S. Per info o ordini, la mail è sempre quella : woodmetalgarage@libero.it


Matte

Anche se è passato del tempo, ti faccio le dovute condoglianze per il tuo babbo, un momento che si sa che arriverà (purtroppo) ma per il quale non si è mai nè preparati nè tantomeno pronti... Ed è normale così.

Per la rivista, invece, argomento per fortuna più lieve e "frivolo", supercongratulazioni... :ballo:
Ciao
Paolo
Perché sono qui? Gilera KZ 125

Valerio


Grazie per le condoglianze...per quanto possibile, sto un pò metabolizzando la cosa e debbo dire che anche mia madre, che è rimasta da sola,  sta iniziando a reagire meglio di quanto credessimo, non nel senso che non è triste, ma temevamo un crollo che in realtà non c'è stato, o almeno nelle proporzioni previste.

Per quanto mi riguarda, da "nippofobo" notorio (non nel senso che abbia una cattiva opinione delle moto giapponesi, anzi, solo le ho sempre considerate fredde dal punto di vista emozionale, proprio per la loro perfezione quasi noiosa)
ho provato una emozione di rara intensità alla vista della vecchia Honda 750 Four di mio padre...

Era come se me lo sentissi, difatti esitavo a scendere in garage,

poi ho dovuto farlo per aiutare mia madre a prendere alcune cose e quando l'ho vista, con l'occhio lucido, è scattata una attrazione mai provata per un prodotto che avesse più di due cilindri e non si chiamasse Laverda, Moto Guzzi o al massimo Triumph, Norton o al limite BMW.

Ho esclamato: "Questa non si vende!  E' Mia, punto!"

E' una moto decisamente lontana dalle mie corde, ma mi sono ripromesso di portarla a fare un giretto ogni tanto. In ricordo di quando lui mi portava dietro.
E mi viene da sorridere ripensando a quando un giorno, avevo 19 anni, lui inaspettatamente mi chiese di provarla, Guidavo già un Laverda 750 SFC (anche se ci sarebbero voluti 21 anni...) e correvo in moto, perciò era ovvio che ne sarei stato capace.

Lui salì dietro cedendomi il manubrio e io dopo un pò iniziai a fare il cretino ...impennando con grande spavento dell'improvvisato passeggero.
Dovetti giurare di non rifarlo o credo che mi avrebbe lasciato a piedi, invece si fidò a restare seduto dietro fino a casa.
Poi si lamentò con mia madre per le "pazzie di quel deficiente" ma si vedeva che sotto sotto era orgoglioso del controllo che avevo della moto.

Giorni fa mia madre mi ha detto che era sempre dispiaciuto di non essere più venuto a vedermi gareggiare ma era troppo convinto che se avessi saputo che c'era lui, avrei voluto strafare. Però era molto orgoglioso e mostrava ad amici e conoscenti le riviste che parlavano di me. Le ho trovate nel suo studio ed avevano tutte un segnalibro...

Mi si sono riempiti gli occhi di lacrime.

Avrei voluto potergli mostrare anche questa piccola rivista ma non ho fatto in tempo.

Saluti , ragazzi.





 

yumax

il ciclo della vita è terribile, ci illude con felicita che non cogliamo al momento poi, grazie alla nostra memoria, l'assenza di qualcuno caro viene alleviata proprio da quei ricordi che improvvisamente diventano vivi e importanti.

condoglianze e nello stesso tempo un pò dissacrantemente faccio i complimenti per la rivista.

Tizio.8020

Citazione di: yumax il 03 Luglio 2023, 20:22:12il ciclo della vita è terribile, ci illude con felicita che non cogliamo al momento poi, grazie alla nostra memoria, l'assenza di qualcuno caro viene alleviata proprio da quei ricordi che improvvisamente diventano vivi e importanti.

condoglianze e nello stesso tempo un pò dissacrantemente faccio i complimenti per la rivista.

Vero, ma allo stesso tempo quei ricordi ci fanno rimpiangere tante occasioni in cui avremmo potuto passare del tempo con la persona cara e non l'abbiamo fatto...
Eh sì: il ciclo delal vita è veramente terribile...