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09/10/2016 Gilera day. Le moto Gilera alla Dakar

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gilera 250 gp

Aperto da anbagnol, 02 Ottobre 2021, 20:19:59

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P.S.: A guardarci bene...poi...le camere di manovella mica erano in comunicazione: all'esterno della maschetta centrale cèè una sorta di labirinto che doveva fungere da "guarnizione" tra le due camere...mica me lo ricordavo.....ehhhh i neuroni!!!!

nequizia

Insomma, come dire, attenti ai marciapiedi alti, rischi un cilindro!  :rotolol:

duc27

Eh Romolo...ma che spettacolo di geometria quel telaio!!!!! Dico io...ma perché abbiamo AD Italiani!? Che rabbia! Ma come si fa a buttare alle ortiche un simile lavoro/pensiero!? Beh so bene il tuo valore ma accetta che te li reinvii ancora! Tra l'altro, potrei sbagliarmi, ma lAustraliana Orbital che ha lavorato a lumgo sui 2T anche per auto e iniezioni multiple... Se ricordo bene aveva presentato un bicilindrico 500 cc che somiglia mostruosamente al 250 Gilera...che poi, sempre se ricordo bene, detta Azienda era una controllata dagli Agnelli...gurda caso.. Mah

Topo gigi

Se era una fusione in terra a cera persa con spessori di 2mm è
roba da non credere... pazzesco!
Mi permetto ing... affinché chi non mastica di metallurgia, abbia un idea di ciò che hai raccontato con solo due frasi...per la cronaca:
la fusione in terra a cera persa, era generalmente usata per la produzione di manufatti artigianali che riguardano unicamente l'ambito artistico.
Grossomodo il lavoro si svolge cosi:
si crea il modello del soggetto che vogliamo riprodurre, in creta o altro.
Ipotizzando si trattasse di un uovo di cioccolato, si seziona longitudinalmente il modello e ognuno dei due semigusci va posto in due casse ripiene di terre refrattarie, così da realizzare il negativo destro e il negativo sinistro dell'uovo.
A questo punto si uniscono le due casse e la forma è fatta...ma  in realtà il bello viene adesso, perché il nostro uovo non dovrà all'interno essere pieno ma bensì avere un certo spessore, diciamo 5 mm.
Si crea un foro in testa allo stampo, dove verrà messa all'interno una certa quantità di chili di cera d'api poi il foro viene chiuso e lo stampo viene messo in rotazione orizzontale poi riscaldato affinché la cera diventi liquida... praticamente quasi lo stesso procedimento usato per creare alcuni serbatoi in plastica.
Ruotando, la cera si dispone sulle pareti interne in modo uniforme poi si aspetta che il tutto si raffreddi e indurisca.
A questo punto si riposiziona lo stampo in verticale e si fora in testa per la seconda volta, poi si riempie l'interno di terre refrattarie ben pressate.
All' esterno si devono creare dei fori nella cassa che attraversano la la terra refrattaria e arrivano a lambire la cera, la bravura dell'artigianato sta' nel capire dove farli e quanti farne, affinché funzioni tutto correttamente.
In ultimo, dal foro superiore viene versato il metallo liquido, che si sostituisce alla cera che fuoriesce dai fori laterali, quando sarà tutto freddo si aprono le due casse e si toglie la terra refrattaria intorno e all'interno tramite uno o più fori di scarico, ora resta da pulire manualmente la fusione da imperfezioni e ruvidità.
Questo processo è già molto lungo laborioso e di difficile realizzazzione quando si getta il bronzo se poi si utilizzano leghe di alluminio e spessori irrisori si creano difficoltà aggiunte che rendono la cosa quasi inimmaginabile.

Gatto Silvestro53

#34
Molto interessante la realizzazione dell'albero. Le maschette esterne sono sufficientemente sottili rispetto al solito per via della realizzazione in corpo unico con i perni di biella, mentre quella centrale, molto "spessa", assicura un grande piantaggio dei perni stessi e comunque ha, per ogni cilindro, una massa di pertinenza assai ridotta. In pratica, se la resistenza a flessione è sufficiente, l'albero è particolarmente leggero, con un volano (chiamiamo così la maschetta centrale) equidistante dai due cuscinetti di banco. Tutti sappiamo quanto l'effetto giroscopico sia importante per il mantenimento del piano di rotazione di una massa circolare ...
Tutto molto bello!
Maurizio
Un 50ino non diventa perfetto quando non hai altro da aggiungere, ma solo quando non hai più niente da togliere ...
(Libero adattamento da Antoine de Saint-Exupéry)

duc27

Anche le uova di Pasqua di cioccolato si fanno in fonderia allora!? Due semistampi, quantità corretta di cioccolato fuso poi in rotazione...e...son buoni! Dai scherzi a parte, grazie per la bella spiegazione, davvero interessante! Grazie!!!

federosso

#36
OT.
Topogigi, a cera persa c'è anche la stampa in oreficeria e differisce abbastanza dalla tecnica da te descritta, che ricorda più il sistema "rotazionale".
Ben inteso , non hai sbagliato.
Ma per cronaca: la stampa a cera persa col sistema a cui mi riferisco io prevede la realizzazione diretta di un manufatto positivo in cera. Coperto di refrattario e successivamente viene colato il metallo che va a occupare il posto lasciato dalla cera sciolta a contatto con lo stesso metallo fuso .
...Infatti quando poi guidi una moto "tua" ti sembra sempre di essere riuscito a migliorare le cose che non ti piacevano, e anche se...non è così, si gusta più serenamente la guida! eggià... (Duc27)

duc27

In ogni caso Fede ribadisco...son più buone le uova di Pasqua anche in questo caso!!  :cheesy: :cheesy:

Topo gigi

Si Fede, sono due tecniche similari tranne che il semplice fatto di versare due metalli molto differenti tra di loro, crea problemi differenti.
La difficoltà esagerata nell'utilizzare una lega di alluminio è data dalla facilità che ha questo metallo nel cedere il calore e su spessori molto bassi, un raffreddamento troppo veloce può creare soffiature e difetti nel metallo, tali da bloccare il flusso del metallo stesso, quindi la mancata realizzazione di alcuni particolari o peggio.
Molto più facile realizzare le uova di cioccolato mal che vada il pezzo che riesce male.... ce lo mangiamo e via!

sarge

Tutto ciò è fantastico.Mi ero immaginato entrambe le espansioni praticamente rettilinee.Quella del clindro sotto pur passando dal lato libero,stante il monobraccio invece ha un andamento a S.Why?
Negli anni 90 nacque la moda dei forcelloni a banana per fare uscire le espansioni il più dritte possibile...

Topo gigi

...certo che se iniziamo a sbagliare tre o quattro uova, la sera ci potrebbero essere ripercussioni... a livello anale! [CFASD]

duc27

Citazione di: Topo gigi il 21 Ottobre 2021, 21:27:34
...certo che se iniziamo a sbagliare tre o quattro uova, la sera ci potrebbero essere ripercussioni... a livello anale! [CFASD]
:rotolol: ecco si possibile rischio da non trascurare!!  :cheesy:

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Citazione di: sarge il 21 Ottobre 2021, 21:23:45
Tutto ciò è fantastico.Mi ero immaginato entrambe le espansioni praticamente rettilinee.Quella del clindro sotto pur passando dal lato libero,stante il monobraccio invece ha un andamento a S.Why?
Negli anni 90 nacque la moda dei forcelloni a banana per fare uscire le espansioni il più dritte possibile...


Ciao Sarge.....il fatto di fare la marmitta più diritta possibile è indubbiamente un vantaggio ma, siccome il cilindro basso era molto arretrato, far passare la marmitta in basso, molto facilmente anche per via dell'uso del forcellone monobraccio ( che hai immediatamente riconosciuto...bravo!), avrebbe voluto dire superare col silenziatore il limite posteriore della ruota....cosa non ammessa dal regolamento!!!

Quindi avremmo dovuto piegare molto lo spillo e fare il silenziatore quasi verticale...sai che bruttura!!!!!

In ogni caso le curve della S non sono molto accentuate, quindi la differenza di prestazione era praticamente inavvertibile!

Perchè decidemmo di fare il forcellone monobraccio (anticipo una domanda che sicuramente qualcuno chiederà!!)?

Non che volessimo copiare la Honda, che la usava nella sua bellissima 250 usata prima da Cadalora e poi da Biaggi, ma per due ragioni fondamentali:

1) Fare il forcellone come sul GFR costava, in termini di ore/uomo, quasi come fare un telaio , fare una fusione non ci costava niente come impegno di officina interna ; se pensate che avevamo solo un Maestro che faceva tutto, dai telai ( del 250 e del 750!) alle marmitte, capirete bene che questa decisione avesse un certo peso:. se non vi ho mai presentato il grandissimo Giuliano Colombo, che era il nostro Maestro battilastra....vi metto un articoletto che scrissi in sua memoria!

2) Usare la soluzione fusa in terra, ci avrebbe facilmente permesso di avere forcelloni con lunghezze diverse: se guardate lo schema del telaio, vedrete che lo schema del motore permetteva di avere una moto fortissimamente spostata sull'avantreno, con la conseguenza che il forcellone veniva molto lungo; ma quanto lungo lo avrebbe potuto confermare solo la pista...quindi il fatto di avere facilissimamente la possibilità di avere lunghezze variabili si sarebbe trasformato in un grandissimo aiuto durante lo sviluppo della ciclistica.

In ogni caso...quella famosa lunghezza ideale rimarrà per sempre nel vento...per parafrasare una canzone che non mi ricordo più chi abbia fatto...forse il Boss!!!

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P.S. La bellissima foto della Yamaha di Lavado che ha postato Sarge, ci permette di fare una ulteriore considerazione, rientrando nel tema originario del post:

Questa moto dovrebbe essere quella che noi avremmo copiato ( e non ho negato che ci buttammo anche più di un occhio!!!), però capite bene che già nella GFR le similitudini erano assai lontane ( appena posso metto una foto del GFR 250 nudo a fianco di questa..per curiosità!); dopodichè, con il veicolo di cui stiamo parlando adesso, ci saremmo completamente creati la nostra "Storia"...a distanza di neanche 2 anni da quando ci mettemmo a fare la prima!

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Citazione di: nequizia il 21 Ottobre 2021, 19:45:00
Insomma, come dire, attenti ai marciapiedi alti, rischi un cilindro!  :rotolol:

Tutto calcolato: Con forcella completamente schiacciata, flessa indietro e pneumatico schiacciato...la pipetta candela era ancora ad un palmo da terra!!!!