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Cosa sarebbe successo se .... (What if....)

Aperto da alex67, 28 Maggio 2023, 15:17:39

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federosso

Certo,
In effetti ho anche detto che riguardo alle moto ultime direi che troppo schifo non erano se molte sono ancora qua con cure tutto sommato limitate.
...Infatti quando poi guidi una moto "tua" ti sembra sempre di essere riuscito a migliorare le cose che non ti piacevano, e anche se...non è così, si gusta più serenamente la guida! eggià... (Duc27)

Tizio.8020

#16
No no, ho capito cosa intendevi.
A fianco di quelle Gilera rotte, ne ho molte di più che NON  hanno mai avuto problemi.

MA...tu compri UN veicolo, se si rompe il tuo (nel caso del Nordwest il valore residuo del veicolo rotto era ZERO!), ti incazzi per quello, non è che sei contento perchè gli altri 9.999.999 sono sani!

Quello che mancava era un serio "Controllo Qualità" sui prodotti in ingresso.
Strozzavano i fornitori per 100 Lire in meno...poi però NON controllavano i pezzi forniti!!!
L'Ing ha raccontato che "era normale una differenza del 5% di potenza in più o in meno tra un esemplare e l'altro".
Ponendici ai limiti estremi di questo 10%, parliamo di una moto che potrebbe avere 27 cv, mentre la successiva ne  ha 33 !!!!

Ecchissenefrega.
Vuol però dire che SE la smonti e la controlli, ai 33 cv ci arrivi sicuro.
Quindi il progetto è sano!

Ma se la qualità è scarsa e/o non costante... perdi il cliente!

I ricambi rifatti oggi da Lucone, Liba ed altri, sono meglio degli originali, perchè li rifà gente che spesso ci rimette pure dei soldi, tra sbattimento, tempo perso e pezzi fatti in più e tenuti fermi per anni!!!

Gilera aveva dei progetti che sono fantastici anche oggi, ma i commerciali andavano appesi per la giacca alla concessionaria e lasciati ad asciugare.

federosso

Ok, se hai capito allora ok.
Scusa se ho sentito la necessità di ribadire.  :up:

Se Gilera non avesse chiuso , queste moto oggi in circolazione lo sarebbero comunque con i ricambi originali. Senza che nessuno si sbattesse per interessi di affermazione personale (anche di business) o di puro amore per il modello.

Di questo sono straconvinto.

...Infatti quando poi guidi una moto "tua" ti sembra sempre di essere riuscito a migliorare le cose che non ti piacevano, e anche se...non è così, si gusta più serenamente la guida! eggià... (Duc27)

Tizio.8020

No, Fede, la metà dei ricambi rifatti oggi non erano proprio previsti.
La pompa acqua costava un rene e potevi solo comprarla intera.
Le molle a tazza secondo me non c'erano, idem i parastrappi del Nordwest.
Come listino ricambi erano molto cari.

federosso

Però
Sistemi di riparazione o ripristino già c'erano anche prima di riprodurre (con vantaggio e non lo sto negando) ricambi aggiornati.
Magari sbaglio su questo punto come analisi.

Alle brutte di bi4 ancora in giro ce ne sarebbero meno. Ma é fine comune di altri marchi e modelli. Anche di marchi che sono in attività.
Si parla di 30 e più anni .

Il punto è un altro per me.
Ma come dicevi prima, ricambi a parte, quello lo hai capito.
...Infatti quando poi guidi una moto "tua" ti sembra sempre di essere riuscito a migliorare le cose che non ti piacevano, e anche se...non è così, si gusta più serenamente la guida! eggià... (Duc27)

Matte

Sul discorso potenza/controllo qualità per le 125, l'unica casa che non sgarrava (ed è comprensibile, vista l'origine) era Honda Italia, le moto uscivano tutte con la stessa potenza (nel caso delle ns-f/ns-r bassina rispetto alla concorrenza coeva) e la qualità era alta, anche sulle varie componenti, specialmente poi con i modelli 87 che passarono ai comandi a pedale in alluminio. Gilera, Aprilia e Cagiva, parlando dei competitor principali, avevano in generale componenti di qualità ottima (per non parlare delle prestazioni), almeno sulla carta, ma nel tempo cadevano su alcune lavorazioni e/o problemi di affidabilità, oggettivamente sconosciuti ad Honda. C'era in effetti un approccio leggermente diverso, dovuto anche a scuole di pensiero diverse.
Ciao
Paolo
Perché sono qui? Gilera KZ 125

alex67

Ripeto che la mia era una considerazione dettata dal cuore, dalla passione!
Quando ero possessore del KZ soffrivo come una bestia per tutti i problemi che ebbe e sin da subito .
Primo il galleggiante del serbatoio carburante.
Sostituito a mie spese dopo 500 km al primo tagliando.
Paraoli-Cortechi forcella anteriore. Pare che ci fosse una partita di pezzi difettosi.
Valvola APTS (il vero tormento) ogni 500 km circa aveva bisogno di essere ritarata con conseguente perdita della funzione per la quale era stata progettata.....pare da confessioni di altri possessori che in seguito il problema venne risolto con interventi in fase di produzione.
Per contro la KK aveva la pompa a membrana che dava noie simili .......Forse e dico forse fu l'MX1 a dare la svolta qualitativa nelle 1/8 di litro........Della RC avevo sentito parecchie cose.
Eppure ho tentato sempre di avere la moto in perfetta forma ed in piena efficenza.
L'assistenza non era il massimo ...Tuttavia diedi una seconda possibilità al marchio e presi l'XRT che mi ha ripagato alla grandissima!
Però ragazzi che calvario prima!
Concordo con MATTE che le nipponiche anche se con potenze inferiori (all'epoca la performance velocistica era il must have) avevano una dotazione migliore a livello anche di finiture .....Ma come detto sono scelte strutturali
Ogni grande viaggio inizia con un piccolo passo

Tizio.8020

Citazione di: Matte il 31 Maggio 2023, 00:31:14
Sul discorso potenza/controllo qualità per le 125, l'unica casa che non sgarrava (ed è comprensibile, vista l'origine) era Honda Italia, le moto uscivano tutte con la stessa potenza (nel caso delle ns-f/ns-r bassina rispetto alla concorrenza coeva) e la qualità era alta, anche sulle varie componenti, specialmente poi con i modelli 87 che passarono ai comandi a pedale in alluminio. Gilera, Aprilia e Cagiva, parlando dei competitor principali, avevano in generale componenti di qualità ottima (per non parlare delle prestazioni), almeno sulla carta, ma nel tempo cadevano su alcune lavorazioni e/o problemi di affidabilità, oggettivamente sconosciuti ad Honda. C'era in effetti un approccio leggermente diverso, dovuto anche a scuole di pensiero diverse.

Eh no:
scusami Paolo ma la mia esperienza di smontatore e rivenditore di ricambi usati dice esattamente l'opposto!

Quando è uscita ad inizio 1985 la Honda NS 125 F era la più potente in giro.
Solo l'Aprilia AS 125 R si avvicinò, ma era molto meno fruibile.

La qiualità invece era mooolto bassa!
Tutta robaccia Grimeca, ne ho diverse di NS a epzzi sparse in giro, e se è vero che i comandi sono in lega leggera, è anche vero che monta pompa  freno e pinza Grimeca, da revisionare pure se le torvi nuove mai montate!
Come pure la roba Gilera.
Si salva Cagiva che montava pompe e pinze Brembo.

Con la NSR si è arrivatio ad avere un telaio Al-Cast bellissimo , tutto anodizzato e robustissimo...con montato sopra un forcellone in acciaio che ruota su delle ridicole bussole a secco in plastica!!!
Cagiva aveva sì forcellone in acciaio, ma ruotante su cuscinetti a rullini.
Cagiva continuò ad usare Bembo, Honda continò ad usare robaccia Grimeca.
SE domani prendessi dal mucchio una pompa o un aopjnza Brembo cedo che potrei montarle sena grossi problemi.
Ho delle pinze Grimeca NUOVE, e appena montate perdono...immagina come sono messe quelle che hanno tenuto olio dentro per 35 anni!

Honda era "furba", così come Yamaha-Minarelli.
Usavano materiali "poveri", cioè acciai e leghe leggere da poco al posto di quelli buoni, ,a con dei trattamento che gli consentivano di durare "abbastanza".
Guardati nelle Prove dell'epoca il costo dei ricambi!!!
Un gruppo cilindro-pistone della Honda NS 125 F costava meno del solo pistone Cagiva.
Idem per gli altri ricambi.


Topo gigi

Citazione di: Matte il 31 Maggio 2023, 00:31:14
Sul discorso potenza/controllo qualità per le 125, l'unica casa che non sgarrava (ed è comprensibile, vista l'origine) era Honda Italia, le moto uscivano tutte con la stessa potenza (nel caso delle ns-f/ns-r bassina rispetto alla concorrenza coeva) e la qualità era alta, anche sulle varie componenti, specialmente poi con i modelli 87 che passarono ai comandi a pedale in alluminio. Gilera, Aprilia e Cagiva, parlando dei competitor principali, avevano in generale componenti di qualità ottima (per non parlare delle prestazioni), almeno sulla carta, ma nel tempo cadevano su alcune lavorazioni e/o problemi di affidabilità, oggettivamente sconosciuti ad Honda. C'era in effetti un approccio leggermente diverso, dovuto anche a scuole di pensiero diverse.
Quoto

Matte

Citazione di: Tizio.8020 il 31 Maggio 2023, 21:39:15
Citazione di: Matte il 31 Maggio 2023, 00:31:14
Sul discorso potenza/controllo qualità per le 125, l'unica casa che non sgarrava (ed è comprensibile, vista l'origine) era Honda Italia, le moto uscivano tutte con la stessa potenza (nel caso delle ns-f/ns-r bassina rispetto alla concorrenza coeva) e la qualità era alta, anche sulle varie componenti, specialmente poi con i modelli 87 che passarono ai comandi a pedale in alluminio. Gilera, Aprilia e Cagiva, parlando dei competitor principali, avevano in generale componenti di qualità ottima (per non parlare delle prestazioni), almeno sulla carta, ma nel tempo cadevano su alcune lavorazioni e/o problemi di affidabilità, oggettivamente sconosciuti ad Honda. C'era in effetti un approccio leggermente diverso, dovuto anche a scuole di pensiero diverse.

Eh no:
scusami Paolo ma la mia esperienza di smontatore e rivenditore di ricambi usati dice esattamente l'opposto!

Quando è uscita ad inizio 1985 la Honda NS 125 F era la più potente in giro.
Solo l'Aprilia AS 125 R si avvicinò, ma era molto meno fruibile.

La qiualità invece era mooolto bassa!
Tutta robaccia Grimeca, ne ho diverse di NS a epzzi sparse in giro, e se è vero che i comandi sono in lega leggera, è anche vero che monta pompa  freno e pinza Grimeca, da revisionare pure se le torvi nuove mai montate!
Come pure la roba Gilera.
Si salva Cagiva che montava pompe e pinze Brembo.

Con la NSR si è arrivatio ad avere un telaio Al-Cast bellissimo , tutto anodizzato e robustissimo...con montato sopra un forcellone in acciaio che ruota su delle ridicole bussole a secco in plastica!!!
Cagiva aveva sì forcellone in acciaio, ma ruotante su cuscinetti a rullini.
Cagiva continuò ad usare Bembo, Honda continò ad usare robaccia Grimeca.
SE domani prendessi dal mucchio una pompa o un aopjnza Brembo cedo che potrei montarle sena grossi problemi.
Ho delle pinze Grimeca NUOVE, e appena montate perdono...immagina come sono messe quelle che hanno tenuto olio dentro per 35 anni!

Honda era "furba", così come Yamaha-Minarelli.
Usavano materiali "poveri", cioè acciai e leghe leggere da poco al posto di quelli buoni, ,a con dei trattamento che gli consentivano di durare "abbastanza".
Guardati nelle Prove dell'epoca il costo dei ricambi!!!
Un gruppo cilindro-pistone della Honda NS 125 F costava meno del solo pistone Cagiva.
Idem per gli altri ricambi.
Accetto la correzione :beer: . Quello che però intendevo dire, è che nel tempo le ns si rivelavano ben più robuste e ben fatte del trio Gilera/Aprilia/Cagiva, lo vedevo con le moto dei miei amici dopo anni di uso ed abuso. Poi è vero che grimeca è peggio di Brembo (però con i kit di revisione ho recuperato tutte le pompe e pinze dei 125 che sto sistemando, ridotti malissimo dopo 30 anni di abbandono), i cerchi invece erano fatti bene. Infatti di base honda costava qualcosa in meno delle altre, anche perchè non aveva l'avviamento elettrico, fino alla nsr-f.

PS: per la potenza "inferiore", parlavo del 1987 dove le ns-f/r/r2 erano le meno dotate rispetto a kk/kz, af1 e c9. Mentre Lesmo e gta stavano sotto. La prima ns invece hai ragione di nuovo te, era al top :ok:
Ciao
Paolo
Perché sono qui? Gilera KZ 125