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Articoletto

Aperto da Eclips, 18 Novembre 2009, 04:21:47

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Eclips

1990...... O0

ARCHIVIO LA REPUBBLICA DAL 1984
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1990/01/20/cagiva-gilera-formula-deserto.html

CAGIVA & GILERA FORMULA DESERTO
Repubblica — 20 gennaio 1990   pagina 39   sezione: AUTOMOTORI

MIRACOLI italiani alla ParigiDakar. Il primo è quello di Edi Orioli e della Cagiva che battendo la forte concorrenza giapponese hanno portato a casa la vittoria assoluta. La Cagiva è un' azienda relativamente giovane essendo nata nel 78 per iniziativa dei fratelli Claudio e Gianfranco Castiglioni che rilevarono ciò che restava dell' Harley Davidson di Varese. Erano gli anni in cui l' industria della moto in Europa sembrava destinata a chiudere definitivamente. Mio fratello ed io racconta Claudio Castiglioni cominciammo per passione ma con l' intenzione di battere i giapponesi e raggiungere una precisa collocazione sul mercato. Un' impresa difficile. Dalle 8 mila moto di allora oggi la Cagiva è arrivata a 50 mila. Alla fabbrica d' origine se ne sono aggiunte altre perché i due fratelli piano piano hanno rilevato la Ducati, la Morini e l' Husqvarna raggiungendo un fatturato di circa 600 miliardi. Alla Dakar partecipiamo da anni continua Castiglioni siamo andati già in passato molto vicini alla vittoria. Quest' anno all' esperienza acquisita si aggiungevano altri fattori, degli ottimi piloti, una squadra perfetta e una moto messa a punto molto bene. La Elephant di Orioli è un bestione da 900 di cilindrata il cui motore in realtà è della Ducati. Le sinergie fra le varie aziende del gruppo hanno permesso di attingere al meglio in ogni settore. I progetti adesso sono tanti. Il più immediato è quello di mettere in vendita la Elephant di Orioli: duemila esemplari a 15 milioni l' uno. Poi c' è la preparazione della squadra per i prossimi rallies africani. Infine la sfida ai giapponesi sui circuiti di velocità. L' altra sorpresa di questa Dakar è stato il successo della Gilera nella categoria marathon riservata alle moto di serie. La vera sorpresa l' abbiamo avuta in novembre dice Matteo Pagliano, nuovo direttore generale della Piaggio del cui gruppo fa parte la Gilera quando dalla Francia ci è arrivato un telegramma che annunciava la vincita del premio moto dell' anno da parte della RC 600. Non ne sapevamo nulla. La RC era stata presentata in aprile e poi aveva affrontato subito un intenso programma di prove e gare al rally di Tunisia, ai Faraoni. I risultati furono molto buoni e così, grazie anche all' incitamento del nostro ottimo direttore sportivo Gianni Perini, abbiamo varato l' operazione Dakar. Il risultato ha superato ogni previsione. Abbiamo perfino stravinto la tappa più difficile. Roberto Mandelli, 23 anni, e Luigi Medardo, 32, sono stati i prodigiosi tuareg della Gilera. Primo e secondo posto nella tappa di Tidjika in Mauritania, dodici ore filate nel deserto con quel terribile passo di Nega dove molti si sono arresi. Un' immensa duna di sabbia terribile in cui si sprofondava racconta il vincitore Mandelli seguita da pietraie in cui mi sono trovato costretto a spingere la moto a mano per scavalcare i massi. Una cosa allucinante in un caldo pazzesco, con alcune piste piene di fango. La RC 600 è una moto monocilindrica, svantaggiata rispetto alle giapponesi, ma robusta e maneggevole. Rispetto al modello in vendita ha ovviamente un serbatoio più grande, di 56 litri, e qualche altra modifica. Quanto vale una affermazione come questa? Questo risultato che rinnova i tanti successi ottenuti in 80 anni di attività dice ancora Pagliano dimostra che la produzione Gilera ha raggiunto un elevatissimo livello di innovazione tecnologica e di affidabilità tanto da poter sfidare e battere la concorrenza di modelli giapponesi che hanno una cilindrata superiore alla nostra. Ma questo risultato dimostra anche la validità di quella nuova cultura della moto di cui siamo fautori e cioè offrire prodotti di sicure prestazioni ma anche di lunga vita commerciale. Infatti il mercato appare a molti drogato, gonfiato dal continuo ma spesso fittizio rinnovo dei modelli messi in vendita. Così adesso c' è una inversione di tendenza che punta alla stabilità, a non svalutare l' usato, a offrire un nuovo modello solo quando dentro c' è qualcosa di sostanzialmente nuovo. Su un mercato italiano di 115 mila moto targate, per il 60 per cento giapponesi, la Gilera nell' 89 ha venduto 12 mila pezzi ed altri 6 mila sono stati esportati. Compresi gli 11 mila ciclomotori venduti, il fatturato è stato di 70 miliardi. Ma contrariamente agli anni passati, adesso il trend è in crescita e l' effetto Dakar si farà sicuramente sentire. Le dirò di più conclude Pagliano la Gilera produce anche la moto italiana più venduta in Giappone: è la Saturno, riedizione del mitico modello che appartiene alla storia delle due ruote di cui vendiamo in Giappone circa 50 pezzi al mese. - di CARLO MARINCOVICH

RC_true

#1
E bravo Eclips!!!

Questo articolo lo avevo letto a suo tempo... ma non ne avevo fatto la scansione!!

Bene... tutto quello che troviamo lo mettiamo a disposizione... questo deve essere lo spirito!
Io lo farò un poco alla volta.

Alla prossima puntata

kanaka

Su motociclismo fuoristrada cè un a foto in un'intervista a depres in cui si intravede una RC 600 Dakar, custodita in un museo in Spagna.
Guai chi per il passato s'oscura il futuro!
La vera crescita stà riconoscere i propri errori e trarne dei vantaggi per costruire un futuro certo.

rc.rAle

#3
E pensare che nel 90 non dava parvenza di crisi e catastrofe successiva... chissà se avessero aspettato a correre il motomondiale cosa sarebbe successo? Nel senso che, magari non sarebbero andati via tantissimi soldi e forse la Piaggio non avrebbe chiuso Arcore....
come dico sempre con i SE e con MA non si fa nulla. Questa è la storia... punto...

RC_true

#4
Ciao

due precisazioni:

1) La Gilera che c'è nel Museo Spagnolo è vera: fu "prestata" a Sotelo per una manifestazione pubblicitaria in Spagna... e non rientrò più... nonostante tutto quello che tentò il bravo Perini; dovrebbe essere una Silhouette 600 ultima versione, (la memoria non mi aiuta), ma mi andrò a vedere il Link e poi vi saprò dire.

2) Bene... non voglio entrare nel merito delle spese del mondiale 250... ovviamente essendo parte in causa potrei non essere completamente obbiettivo... ma vi posso assicurare che potemmo arrivare al livello che conoscete coll' RC 750 SOLO perchè ci fu apertura di budget per il GP... altrimenti si poteva continuare solo col 600!

In ogni caso... la sfortunata avventura 250 (con tutti gli strascichi di litigi che generò) fu così poco produttiva solo perchè Mamma P. decise di fare una organizzazione faraonica divisa tra parte Tecnica e Gestione Sportiva... e nel poco tempo a disposizione non si riuscirono a concentrare gli sforzi sull'obbiettivo principale... che nelle competizioni è arrivare il più in alto possibile nella classifica (il buon Perini... da Direttore Sportivo navigato qual'era... diceva sempre che quello che conta è la Gazzetta dello Sport del Lunedì... tutto il resto sono b**le!!).
Avendo impostato un progetto, inizialmente più di basso profilo e gestito tutto all'interno, alla maniera del Reparto Africa, le misure le avremmo potute prendere più in fretta e fare la giusta esperienza (vi ricordo che delle 26 (VENTISEI!!!) persone che costituivano la Gilera Corse, l'unico con esperienza di gare in pista era Federico Martini, il Capo, tutti gli altri erano... o giovani ingegneri come me, con qualche anno di esperienza nella produzione di serie, o i tecnici, che avevano sì lunga esperienza, ma nelle ruote artigliate... e di gomme lisce avevano visto solo un pò di Piuma!!!

In ogni caso, anche se questa è una mia personalissima opinione, la chiusura di Gilera Corse, e quindi di Arcore... era già decisa da almeno 2 anni... ed avremmo potuto vincere il mondiale 250 alla prima... il risultato sarebbe stato lo stesso... la vicenda Africa insegna... pronti finalmente a vincere... ma i piani era di smetterla con l'Africa... e così fu... AMEN

RC

biker_zyx

... son senza parole ...  :-X

duc27

#6
Molti rimasero senza parole già a quei tempi!! Maledizione... non posso dire pubblicamente ciò che penso riguardo a certi argomenti, ma più ne sento parlare più mi girano gli ammennicoli!!! Ma come si fa a buttare alle ortiche un'Azienda sana e piena di conoscenze così!? Bisogna proprio essere solo dei degli pseudo imprenditor-politichesi, ed il resto lo potrebbe dire meglio P.Villaggio!
Ciò che importa veramente è che ora RC-TRUE è qui con noi! Punto!  :ok:

rc.rAle

#7
il passato è passato, e sono d'accordo con il Duc... importante che RC_true sia con noi.

RC_true

Citazione di: kanaka il 18 Novembre 2009, 09:50:12
Su motociclismo fuoristrada cè un a foto in un'intervista a depres in cui si intravede una RC 600 Dakar, custodita in un museo in Spagna.

Accidenti  Kanaka

quel Motociclismo fuoristrada non ce l'ho! Non ti riesce di postare la scansione della foto in riferimento...così vediamo di verificare se quella RC 600 è quella mancante??
RC

kanaka

Citazione di: RC_true il 18 Novembre 2009, 17:31:24
Citazione di: kanaka il 18 Novembre 2009, 09:50:12
Su motociclismo fuoristrada cè un a foto in un'intervista a depres in cui si intravede una RC 600 Dakar, custodita in un museo in Spagna.

Accidenti  Kanaka

quel Motociclismo fuoristrada non ce l'ho! Non ti riesce di postare la scansione della foto in riferimento...così vediamo di verificare se quella RC 600 è quella mancante??
RC
devo fare una scansione, comunque è il numero appena uscito, ovvero novembre 2009
Guai chi per il passato s'oscura il futuro!
La vera crescita stà riconoscere i propri errori e trarne dei vantaggi per costruire un futuro certo.

kanaka

erravo, è un'intervista a Marc Coma, e la moto è una RC 600 la prima serie con serbatoii posteriori e scarichi che seguivano gli stessi...
Guai chi per il passato s'oscura il futuro!
La vera crescita stà riconoscere i propri errori e trarne dei vantaggi per costruire un futuro certo.