Alluvione

[Apelle]

Ohé, toscani pisani livornesi & C., come state?

[bigbore]

umidi...

[husky64]

... ...sulle colline siamo a rischio frane...peggio è andata sulla costa...

[anbagnol]

sono tornato da San Vincenzo, girando a largo di livorno,  di acqua ne deve essere venuta una caterva, tanti campi allagati

[Matte]

A Pisa i soliti problemi quando piove troppo ma niente di che, a Livorno (zona sud) ha fatto un macello con sette morti, purtroppo (anche un bimbo piccolo).

[fabius1.9tdi]

Anche da me tutto ok, solo un po di paura

[anbagnol]

fabius,  se arriva l'acqua da te..................................................

[siplitaro]

Fabius si organizza con un gommone con due motori fuoribordo truccati che manco Mosè riesce a dividere le acque come fa lui...   scherzi a parte sono tempi brutti per l'Italia

[alex67]

Noi genovesi la sappiamo lunga sulle alluvioni ....anni di pratica e vi siamo vicini ! 

[DAKOBG]

Il problema è che con il passare del tempo, la natura e in questo caso i fiumi, vogliono riprendersi il terreno portato via dall'uomo.
E l'uomo non ha ancora capito che farebbe meglio tornare indietro sulle scelte di allora, piuttosto che contare i morti e i danni ogni volta.
E i politici che fanno? Parlano parlano parlano parlano...a già sono politici loro.

Scusate l'OT, ma quando ce voh, ce voh!

[Matte]

Non so di preciso cosa hanno fatto e come a Livorno, al Rio ardenza (è stato "tombato" anni fa), ma giustamente Alex fa notare che Genova dovrebbe aver insegnato qualcosa. E anche l'alta Versilia, aggiungo io, o aulla pochi anni fa, o ancora il carrione a Carrara. Ossia torrenti/ruscelli o poco più che per una serie di eventi diventano fiumi incontrollabili. E appunto, invece di imparare si continua a restringere il corso di suddetti fiumiciattoli. Salvo contare purtroppo i morti quando costoro si riprendono gli spazi "rubati". Mah........ Intanto a Livorno i morti sono saliti ad otto.

PS: qualche anno fa, a proposito di Genova, vidi un documentario interessante dove si parlava del ritrovamento dei resti di un vecchio ponte romano sul bisagno. Era lungo oltre cento metri o giù di lì, ossia la sezione del fiume era notevole. Se vedete cosa è ora, capirete perché ogni due per tre esce dagli argini (aiutato dal fereggiano che è stato anche lui "rinchiuso"). Gli antichi romani, saggi, lo avevano rispettato, i moderni italiani, stolti, hanno pensato di avere la meglio su madre natura, scelta inopinata.....

[fabius1.9tdi]

Qui a Pontedera/Pisa non hanno ancora finito lo scolmatore dell'arno che dopo 20 anni non ha ancora la capacità di progetto, ma ci ha già slavato il culetto diverse volte (si apre a 14m di piena)

[Apelle]

qualche anno fa, a proposito di Genova, vidi un documentario interessante dove si parlava del ritrovamento dei resti di un vecchio ponte romano sul bisagno. Era lungo oltre cento metri o giù di lì, ossia la sezione del fiume era notevole

96metri, per la precisione. Non è un ritrovamento recente, in realtà, a Genova lo sanno (o forse lo sapevano) tutti.
Il ponte di Sant'Agata esiste ancora, nei suoi primi monconi in sponda destra, ma è stato abbandonato dopo i pesantissimi danni riportati nella terribile alluvione del 1970, che ne ha fatto crollare la maggior parte.

Se vedete cosa è ora, capirete perché ogni due per tre esce dagli argini (aiutato dal fereggiano che è stato anche lui "rinchiuso"). Gli antichi romani, saggi, lo avevano rispettato, i moderni italiani, stolti, hanno pensato di avere la meglio su madre natura, scelta inopinata.....

La valle del Bisagno, come quella del Polcevera a ponente, l'altro grande torrente cittadino (e come quelle degli altri tantissimi torrenti minori che intersecano la città da monte a mare), è generalmente piuttosto stretta, e già questo consiglierebbe prudenza nel costruirci intorno.
Ma prudenza vorrebbe, ANCOR DI PIU', di porsi qualche domanda quando si crede di avere avuto un'idea geniale su come "utilizzare le risorse del territorio".

I nostri furbissimi bisnonni e bis-bisnonni per chi è di una o due generazioni dop la mia, ebbri della febbre da boom economico-industrial-tecnologico, che li ha fatti sentire padroni del mondo, quando si sono trovati davanti la parte terminale del Bisagno, che in natura è un vero e proprio delta, molto alungato ma sempre un delta, hanno visto tutto questo spazio disabitato, "colpevolmente" e troppo poco tecnologicamente utilizzato per inutili giardini e orti, e... TAAAAC, giù coperture e via di urbanizzazione selvaggia.

Ora, i 100mt del ponte di Sant'Agata, sono nulla al confronto di quella che già di norma doveva essere la piana alluvionale naturale del Bisagno, che vale appunto da un minimo di un centinaio di metri all'inizio del tratto pianeggiante (molto più a monte), fino a quasi un km a mare.
Sì, avete letto bene, un chilometro.
Attenzione che non vuol dire che si aveva acqua per una larghezza di un km, assolutamente no.
Quel chilometro è la distanza massima a cui possono arrivare, in media, le esondazioni del torrente in occasione di eventi eccezionali.
Tradotto in parole povere, la zona in cui NON SI DOVREBBE costruire.

E qui, se già abbiamo la chiara evidenza della folle cecità progettuale che ha guidato le scelte di tecnici e amministratori dal ventennio in poi, si inserisce l'altra grande topica, ossia avere ignorato anche il bilanco idrologico complessivo della valle, ossai il contributo dei torrenti tributari e in primo luogo di quello più importante ossia... l'avete già capito, il Fereggiano.
Non importa l'evidenza oculare del fatto che la piana di esondazione naturale inizi ad ampliarsi PROPRIO a valle dell'immissione del Fereggiano.
No, cosa vuoi che sia, una stupida coincidenza, non rompere i maroni con queste scemenze sulla sicurezza e stringi bene quell'argine, che ci stanno tot metri cubi di abitazioni in più.

Il problema è tutto lì, ed è di fatto irrisolvibile.
L'UNICA cosa che risolverebbe il problema una volta per tutte, è impraticabile, perché bisognerebbe sostanzialmente abbattere e lasciare livellato e a disposizone dell'acqua gli interi quartieri di Marassi (stadio incluso!) e della Foce.
Significa mettere fuori di casa... ehm... molto a spanne abbondantemente più di 100.000 persone.

Gli scolmatori vanno bene, ma sono sempre opere costruite in base al compromesso tra costo e fattore di sicurezza, ossia garantiscono l'operatività *fino a un certo punto*, e quel punto, prima o poi, verrà superato.
Quindi è velleitario e, entro certi limiti, illegittimo dare la colpa solo agli amministratori e ai politici.

Il problema pertanto, come si vede, è senza soluzione perché noi non solo ci mettiamo del nostro ad aggravarlo con la burocrazia che tiene fermi i lavori, con la corruzione che drena le risorse destinate a quei lavori, e fin qui sono responsabilità politiche, ma peggioriamo ulteriormente la situazione col'incapacità cronica dell'italiano medio a ragionare in termini di bene comune e, banalmente, della famosa gallina domani al posto dell'uovo oggi, per cui si finisce sempre per guardare PRIMA a cosa cmq si può guadagnare *nell'immediato*, e questo investe anche i singoli cittadini.
Tradotto:

- ho bisogno di una casa
- toh guarda, ce n'è una in riva al fiume
- ma non sarà pericoloso?
- ma no se ce l'hanno fatta vuol dire che va bene così
- e poi se succede qualcosa è colpa loro

[alex67]

Quoto Apelle con il sangue di chi conosce queste devastanti realtà !

[Matte]

Bella descrizione/spiegazione, bravo Apelle