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50ini avvelenati

Aperto da Apelle, 26 Gennaio 2017, 00:47:35

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milo

io non volevo, sono stati loro!! :fuma:

RC_true

Dai che il Lupo ha colpito...bene...bene!!!

Però adesso datevi da fare...che io stasera devo andare a letto presto e domani torno tardissimo.....

RENATO

#17
gli AIM quando giravo io erano tutti con il minarelli corsa corta cadetti, che girava come un frullatore e non rompeva come i sachs. Il mio aveva un bing da 28 (unico pezzo oltre al portanumero che conservo ancora) e grazie ai rapporti al cambio tutti ravvicinati andava come un violino sia con il 28 e udite udite anche con il 18 che imposero come limitazione per le gare dell'epoca. Pensavo che passare dal 28 al 18  lo penalizzasse proporzionalmente , invece tirava sempre come un forsennato. Cerco altre foto... ma lo rivoglio... :RIR:

ps la pinna non era voluta, era scappata durante la gara dopo un salitone bestiale a gas pieno che ricordo ancora ... :moto... ricordo pure che una volta in allenamento incappai in un cappottone (ma li a differenza della gara me la andai a cercare) perché le strane geometrie del CO BE non consentivano più di tanto la pinna verticale, oltre un certo limite ti trovavi per terra senza possibilità di recupero  :rotolol:

Tizio.8020

Cit:
<Per i MISCREDENTI: In effetti in Gilera, fin quasi alla fine...dei costi del prodotto non ci si curava...si doveva fare quello che sembrava il meglio!>

Eh, questa non la lascio passare!!!

Secondo me è vero il contrario.
Nelle stradale, Cagiva, Honda, Aprilia, ed altri, hanno introdotto il telaio perimentrale in lega; Gilera fino alla fine ha continuato con l'acciaio.
L'unica 125 enduro con il forcellone in lega leggera è la "R", ma esce solo nel 1993, ancora la "Top Rally" aveva uno scatolato in acciaio.
La "R" ha anche un ammortizzatore "serio", le precedenti avevano cessi incredibili.
Nelle 250, stendiamo un velo pietoso, l'ammortizzatore dis erie della RC 250 era roba da lavatrice.
Almeno sulla RX potevi scegliere (pagandolo il 20% del prezzo della moto!) un meraviglioso Ohlins, ma dalla RC non fu più possibile.
Vogliamo parlare delle bielle?
Non dico che dovessero usare le migliori, ma che almeno tenessero la cementazione, quello sì!
Sulle grosse 558 , niente da dire,di lega leggera ce ne era parecchia,  ma il resto , a cominciare dal materiale degli ingranaggi, per parlare delle frizioni etc. , era robaccia.

bigbore

Citazione di: Tizio.8020 il 27 Gennaio 2017, 09:25:09
Cit:
<Per i MISCREDENTI: In effetti in Gilera, fin quasi alla fine...dei costi del prodotto non ci si curava...si doveva fare quello che sembrava il meglio!>

Eh, questa non la lascio passare!!!

Secondo me è vero il contrario.


credo che il concetto di qualità e pochi o punto compromessi fosse valido nella progettazione, poi in fase di industrializzazione la musica cambiava eccome "Se tu mi paghi come dici tu, io lavolo come dico io. Se tu mi paghi come dico io, io lavolo come dici tu  :cina: " era, credo, la tipica risposta del fornitore interpellato da ufficio acquisti piaggio per la componentistica.

"Ecci alcuni che altro che transito di cibo e aumentatori di sterco chiamar si debbono, perché per loro alcuna virtù in opere si mette; perché di loro altro che pieni e destri non resta".

Tizio.8020

Ma il discorso di True è vero in teoria: loro usavano per i telai il CrMo25 che i concorrenti si sognavano!
Solo che il materiale del telaio "non si vede", il forcellone in lega, sì!

Che i comandi freno e frizione idraulici Grimeca fossero robaccia, lo sapevano benissimo, tanto è vero che sulle moto usate per correre c'era tutta roba Brembo!!!!!
Idem per gli ammortizzatori Marzochi della RC 250: sulle loro moto usavano Ohlins!
Fossero stati coerenti, avrebbero corso con Marzocchi & Grimeca!!!!

Vi ricordate la storia del carburatore Dellorto sul Bi4 350 ?
Hanno tribolato mesi, con la Dellorto che continuava a chiedere modifiche "perchè non funziona bene".
E non teneva il minimo, e non andava bene....
Poi uno ha provato a montare il doppio carburatore della Honda, e stava acceso al minimo senza nemmeno regolarlo, ed andava  meglio!
Ecco, queste son le cose che han rovinato l'industria: usare un prodotto "per politica".
Così l'accessorista non migliorerà mai, e tu farai prodotti sempre mediocri.
Se Dellorto non funziona, a cagare ed avanti un altro.
Quando avrà un prodotto che funziona, lo valuteremo.
Per ora, usiamo i TK (o i Keihin, quello che c'è).
Io difendevo ad oltranza la roba italiana, per tanti anni.
Poi mi è capitata di provare un Mikuni TM di un Suzuki RM 125 su una Husqvarna WR (che esce con il Dellorto): senza nemmeno cambiare getti, il TM andava meglio sia ai bassi che in erogazione!!!!!!!
E immagina se avessi provato un PWK!!!



bigbore

ma ritorniamo a parlare di 50ini avvelenati.

oltre ai minarelli e sachs c'è stato pure il motore zundapp 50 ma parlo di meta' anni 70 of course.
Ricordo ai tempi, il favoloso, azzurro ed esclusivo muller-zundapp 50 che veniva parcheggiato nel cortile delll ITIS che lasciava i vari caballero TX160 ultraelaborati con due palmi di naso da tanto andava... il brutto anatroccolo che bastonava i ben più appariscenti e gettonati fantic.
Mi ricordo che Perere il conce zundapp di milano aveva tenuto in vetrina un 50 da regolarità o forse era un cross puro (che volete?! sono ricordi di 40anni fa...) ma dotato di un stramitico motore zundapp 50 raffreddato ad acqua  shock  Forse quello è il primo 50 "ad acqua" visto in giro... da me di sicuro. Siamo andati io ed altri sbavanti a guardarlo più volte facendo sfrenati voli di purissima fantasia, poi un giorno sparì dalla vetrina, forse il Perere seccato dalla stagnazione della bava su vetrina e marciapiede lo tolse per risolvere il grave problema  :rotolol:
"Ecci alcuni che altro che transito di cibo e aumentatori di sterco chiamar si debbono, perché per loro alcuna virtù in opere si mette; perché di loro altro che pieni e destri non resta".

Tizio.8020


Tgm50

È bellissimo leggere di cinquantini, tutti noi (nati prima del 60) li abbiamo sognati, è ancora adesso li guardiamo con ammirazione. Nel 1972/73 lavoravo in una piccola officina di motoriparazioni, e pezzo per pezzo ho costruito il primo cinquantino, telaio Beta Camoscio- forcella di un vecchio Gilera-motore F. Morini 4 marce- serbatoio e sella sconosciuti- ruote con gomme da cross "praticamente solo i tasselli laterali", non era granché ma funzionava. Un paio di anni così, tutto di recupero usato di quinta mano e rotture continue. Gare pochissime, e sempre nelle ultime posizioni. Un giorno grazie ad un conoscente conobbi Ivan Saravesi, che proprio in quel periodo doveva aprire una nuova concessionaria, e stava cercando un ragazzo giovane da inserire in officina e alla vendita di ricambi e accessori. Fui assunto, e da quel momento iniziò un periodo meraviglioso. Oltre che lavorare nel mondo sognato per anni, mi mise a disposizione un cinquantino TGM ( oltretutto con un telaio sperimentale) dove montammo un motore Sachs usato che utilizzai per tutta la stagione 1975.
Delle prime esperienze purtroppo nessuna foto, dal 1975 in poi qualcosa ho ritrovato.
La prima foto si riferisce a Brembate, la seconda è del 50 TGM che ho attualmente (la differenza é nella parte posteriore e nella cassa filtro)

Tgm50

Altre foto del 50 TGM, la prima a Castiglione Dell'estiviere
L'altra a Odolo, dove quel cinquantino sembrava che volasse.

Apelle

Citazione di: Tgm50 il 28 Gennaio 2017, 23:27:59
È bellissimo leggere di cinquantini, tutti noi (nati prima del 60) li abbiamo sognati, è ancora adesso li guardiamo con ammirazione.
Ma anche quelli nati almeno nella prima metà dei '60 :RIR:
"dicono che quelli con gli occhi azzurri hanno la testa piena d'acqua... pensa quelli con gli occhi marroni"

Tgm50

Certo certo, la generazione con questa malattia potrebbe spaziare da 30 a 80 anni.

bigbore

per alcuni era un punto di arrivo dopo sacrifici e lunga attesa, per altri era un punto di partenza verso ambiziosi traguardi.
La cosa migliore dei cinquantini era la libertà che davano "avvelenati" o codice che fossero.... ma ci pensate? ve lo ricordate? niente patente, niente assicurazione e tutto sommato una certa elasticità nei limiti posti dalla legge, costi ridottissimi per godere di movimento e poter arrivare la dove le bici non ti portavano. Per molti ragazzi era il simbolo della raggiunta autonomia e l'apertura di nuovi orizzonti. Con 1000 lire di miscela (fatta da soli o comprata dal benzinaio) eri felice perchè avevi  di che divertirti un pomeriggio intero (al netto di sfighe) in qualche campetto improvvisato. Oggi tutto sostituito da mondi virtuali o virtualizzati mediati da un dispositivo digitale, sono grato di aver sperimentato quella liberta e quel periodo favoloso.
"Ecci alcuni che altro che transito di cibo e aumentatori di sterco chiamar si debbono, perché per loro alcuna virtù in opere si mette; perché di loro altro che pieni e destri non resta".

freddy

Beppescusa ma il forcellone era (sul tuo con cui hai corso) piu' lungo oppure solo attacco piu' arretrato dell'ammortizzatore , sembrerebbe piu' lungo come telaio al posteriore.

bigbore

questo 50ino è velenosissimo per antonomasia: kreidler

https://www.youtube.com/watch?v=vtnPZT5HptQ
"Ecci alcuni che altro che transito di cibo e aumentatori di sterco chiamar si debbono, perché per loro alcuna virtù in opere si mette; perché di loro altro che pieni e destri non resta".