News:

23/10/2011 salutiamo un grande amico, che rimarrà sempre con noi! Ciao Marco... 58 forever.

Menu principale

RC 300 Rally il MIO regalo di natale

Aperto da Ry, 26 Dicembre 2010, 19:14:26

Discussione precedente - Discussione successiva

Tizio.8020

#30


a proposito , guardate come è facile "endurizzare" la RC con pezzi NE, sembran fatti apposta!
(OT : Nunzio, NON è quello nuovo, ma il vecchio della NE, quello debbo ancora trovarlo!!!!!)

strano che allìepoca non abbiano pensato di vendere come accessorio alternativo il gruppo sella / serbatoio del cross...



DOCET

Dove finiscono i sogni degli altri, io scalo una marcia e vado avanti. XTZ 750 Super Ténéré

cartuccia56

Dopo tanto tempo la rivedrò intera ! :sodisfaction:

Adventure1200

Rispondo a Filippo con colpevole ritardo. Il reparto rally era composto da me e il rosso, unici rimasti lui dal reparto corse cross ed io dal reparto assistenza tecnica dove curavo le moto da enduro di Grasso e Pellegrinelli. Quindi essendo in due, tutto quello creato fino al 1987 e' uscito dalle nostre teste supportati da un disegnatore e dalla mitica attrezzeria di Giuliano. Tutto e dico tutto usciva dal reparto dove io Silvano, Danilo il disegnatore ed allora Riva ci passavamo i pomeriggi per trovare soluzioni idonee i rally. La prossima volta pubblico la storia del 300. A presto.

Tizio.8020

#34
Tutto quel popò di roba realizzato da sole 2 persone????
Ma che  lavoravate 20 ore al giorno?
Complimenti, e parecchi!
...ricordi , al volo, quante ne avevate fatte?

bigbore

sono, anzi siamo tutti in trepida attesa  :jump: :jump: :jump:

con tutto il rispetto per gli altri iscritti al forum ma.... certi sono proprio proprio personaggi speciali che hanno fatto letteralmente con le loro mani la storia, agonistica e non, di gilera :ok:
"Ecci alcuni che altro che transito di cibo e aumentatori di sterco chiamar si debbono, perché per loro alcuna virtù in opere si mette; perché di loro altro che pieni e destri non resta".

Tizio.8020

...a  me lo vieni a dire???
Sono oltre 19 anni, che aspetto di conoscerlo, il creatore di queste moto!!!!   :falice: :ballo:

Adventure1200

Scusate il ritardo ma eccovi la storia del 300, perché è nata e come è stata costruita. di tutto il reparto corse cross Silvano era l'unico rimasto, ed io fui trasferito dal reparto assistenza clienti dove mi occupavo delle moto da enduro di Grasso&co....al neonato mini reparto corse.

Premesso che allora la Dakar era ai massimi livelli e che per qualsiasi meccanico da corsa andarci era un sogno ed un punto di arrivo.
La Dakar viveva una popolarità sui media pazzesca, dirette televisivi, pagine e pagine di cronaca, era il massimo, e sentirsi coinvolti in questo progetto è stato per me e per Silvano il massimo possibile.

Quando il grande Perini dopo le feste natalizie del 1986 venne nel repartino e disse a me e Silvano 3 parole " andiamo in africa" rimanemmo di stucco, non avevamo esperienza non sapevamo niente su come fare le moto e i nostri piloti Andreini, Fasola e Buscarini erano completamente acerbi in materia. Si d'accordo eravamo vincenti, ma nei moto rally, con tappe e speciali brevissime rispetto a quello che ci aspettava.
La gara scelta per l'esordio era il rally di Tunisia partenza +- 15 aprile, avevamo meno di 80 giorni lavorativi per preparare il tutto e attrezzare il camion OM 80. Perini non era ancora uscito dal reparto che Silvano aveva già il suo taccuino pronto e cominciammo a scrivere quello che serviva e quello che dovevamo fare.

La moto ovviamente la 250 rally con i primi cilindri portati a 300cc. Fermo restando che con la ciclistica avevamo raggiunto un buon livello di guidabilità e grazie alla nostra esperienza eravamo riusciti a fare delle forcelle Paioli, (obbligati a montarle per scelta aziendale) all'inizio un vero disastro, una buona forcella, solito Holins sul posteriore ma tutto il resto era quanto meno da rivedere.
Costruimmo e scegliemmo tutti in pezzi per evitare il più possibile sostituzioni, lavorare nella sabbia era la cosa peggiore.
Giuliano cominciò subito a modificare i telai e aggiunse quei rinforzi nei punti critici con la solita perizia, paracolpi a rinforzo, fazzoletti dove serviva, nuovo paracolpi in alluminio che andava a proteggere il più possibile la zona motore e sopratutto la pompa dell'acqua che era sempre troppo esposta in caso di caduta.
Archetto posteriore rinforzato con un portapacchi posteriore per fissare la borsa attrezzi importantissima nelle gare africane.
Cassetta filtro modificata più per paura nostra della sabbia che per efficienza.
Da conti fatti ci mancavano 4/5 litri di benzina per le tappe più lunghe, qui Giuliano si superò e fece un serbatoio supplementare con la forma esatta del fianchetto laterale sx di serie.
Doppi filtri benzina.
Nuovo sistema di tensionamento catena, più lungo come tempi, ma molto più rapido per i cambi gomme, in pratica nel forcellone avevamo lo spazio per bloccare i registri e così facendo era sufficiente svitare il dado ruota che il perno usciva libero ed i registri rimanevano ancorati al forcellone senza possibilità di muoversi oggi questo sistema è ovunque sulle moto GP e non.
Corone Chiaravalli e pignoni super trattati per evitarne il cambio.
Ovviamente Catene Regina del Longoni le prime con OR che erano veramente speciali, non le cambiammo mai, senza falsa maglia, che era comunque al di la della comodità l'unico eventuale punto debole di rottura.
Radiatore lato destro più lungo per paura delle temperature che avremmo trovato e per compensare la maggior cilindrata.
Alette per convogliare l'aria in alluminio.
Nuovo ponte di comando con trip Honda R ( all'ora il migliore in assoluto).
Nuovo porta roadbook più grande e con un sistema di avanzamento più preciso e robusto.
Manubri con uno spessore diverso anche se leggermente più pesanti.
Paramani Dakar di Acerbis con in più rinforzi interni in alluminio.
Mozzi e cerchi, il meglio, con raggi di qualche decimo più grossi, anche perché avremmo usato le mousse e non avevamo la più pallida idea di come avrebbe risposto la moto e tutta la componentistica.
Filtri ultimissima generazione ( la sabbia ci terrorizzava ) direttamente dall'Olanda.
Doppi cavi acceleratore.
Cupolino trasparente sopra la mascherina.
Cavo contachilometri e trip con guaina del freno a disco, praticamente indistruttibile.
Ecc. ecc.
Attrezzi per i piloti studiati al meglio con più funzioni, una divisione di ricambi importanti nelle borse porta attrezzi per far correre tutti con il minor peso possibile ma tutti e tre avevano la possibilità di intervento su tutta la moto e viaggiando praticamente sempre insieme erano coperti in caso rotture, riparabili.

Mentre Silvano si occupava di tutti i ricambi io comincio a fare i test in tangenziale per i consumi, qui cominciarono i problemi, il passaggio dal serbatoio laterale al principale creava un vuoto di benzina tale che grippai ¾ volte, quindi i piloti dovevano avere una attenzione in più; usare prima la benzina del serbatoio laterale e una volta calcolato i consumi con un certo margine di sicurezza chiudere il rubinetto laterale a gas chiuso e aprire i rubinetti del serbatoio principale. Tenete presente che se per caso il pilota si dimenticava di chiudere il rubinetto del serbatoio laterale, per la legge dei vasi comunicanti questo si sarebbe riempito velocemente e la benzina sarebbe uscita dallo sfiato. Con il senno di poi sarebbe bastata una valvola di non ritorno.

Secondo problema i rapporti, il motore spingeva veramente forte, e allungammo i rapporti per avere una velocità +- 140kmh, poi ci fermammo convinti che il motore oltre non avrebbe spinto.
Vi garantisco che provarla in tangenziale era una velocità folle con mousse e tasselli.
Ma comunque la moto era stabilissima. Contro ogni logica ammorbidimmo la moto per compensare la rigidezza della mousse,
trovando un set up buonissimo e stabilissimo soprattutto alle alte velocità. Ma che goduria su e giù per la tangenziale.

Una volta finito tutto carichiamo e partiamo per Barcellona dove cerano le verifiche e mi pare un piccolo prologo, ricordo la quantità impressionante di appassionati su tutto il percorso. Per inciso la spedizione era composta da Perini, io e Silvano.

Finalmente dopo la traghettata eccoci in Africa, facciamo i primi test e ci rendiamo conto che per tipologia di prove speciali, siamo corti di rapporti, montiamo i più lunghi che abbiamo ma non basta, telefonata ad Arcore a mezza mattinata e qui fanno il miracolo, ci preparano delle corone con meno denti e la stessa sera partono in aereo con Ennio Camisasca allora giornalista della Gazzetta che doveva seguire la gara.
Al mattino prima della partenza e senza test montiamo i rapporti e ci togliamo il problema, il motore regge i rapporti più lunghi senza problemi mantenendo la stessa velocità a giri un pelo più bassi, dandoci un ulteriore aumento di kilometraggio dove eravamo un po' al limite. E sopresa non solo regge i rapporti più lunghi, ma la velocità di punta è oltre 160kmh era veramente un gran motore.

Altro e serio problema per i due tempi la qualità della benzina, che era pessima, e qui inventai un tubo benzina con 4/5 filtri in fila e prima di fare rifornimento alle moto la benzina veniva passata da una tanica all'altra e attraverso il tubo filtrata.

Della gara ricordo pochissimo, io e Silvano dallo sbarco alla fine gara abbiamo dormito solo qualche ora, arrivavamo a fine tappa ed in due rialzavamo le 3 moto e più di una volta con salto del pasto, anche perché la cucina da campo dell'organizzatore era terribile, finivamo ovviamente a tarda ora, poche ore di sonno e al mattino via in camion per il fine tappa successivo, ovviamente come potete immaginare della gara non sapevamo nulla, le comunicazioni di allora erano inesistenti e solo alla sera Perini che seguiva la gara su un'Alfa 33 4X4 ed il giornalista ci aggiornava sulle classifiche.

L'episodio più sconcertante circa verso metà gara dove a memoria eravamo comunque in testa alla classe con Fasola, per una volta finiamo le moto ad un orario decente e dato che eravamo finalmente in un villaggio turistico "normale" ci fiondiamo al ristorante, finita la cena torniamo alle nostre camere dove fuori erano parcheggiate le tre moto pienate di benzina e coperte. Nel passare vicino alle moto vedo una coperta messa male e nel risistemarla mi viene un dubbio? Controllo e vedo il tubo sfiato del tappo del serbatoio arricciato, figurati se con la meticolosità mia e di Silvano poteva succedere una cosa del genere, controlliamo e sorpresa delle sorprese i serbatoi erano pieni di zucchero. Fortunatamente non avendo ancora acceso le moto basta smontare i serbatoi e passiamo la notte a lavarli con acqua calda sotto la doccia della camera mia e di Silvano, la foto è stata fatta al mattino dell'episodio le nostre faccia esprimono la gravità del problema, mentre quella di Perini sembra quella di un lupo pronto a sbranare il colpevole. Ovviamente nessuna traccia del sabotatore e ricordo l'organizzatore del Rally veramente furibondo. La cosa certa è che facevamo paura già alla prima uscita, paura confermata poi con le vittorie Africane.

Aneddoto 1° il povero Silvano che oltre a mangiare pochissimo era ovviamente in camera con me che sono un noto "campione del mondo di russo", più di una volta preferì il camion alla mia rumorosa compagnia notturna. Mi sentivo sempre in colpa.

Aneddoto 2° dopo 5/6 giorni infernali senza dormire mangiando poco e lavorando e guidando tantissimo i dakariani continuavano a dirci " ma alla Dakar è più dura,
ma alla Dakar si lavora di più e si dorme meno ecc.ecc." la risposta di Silvano fu " ma scusa i giorni alla Dakar sono di 30h?"

aneddoto 3° una sera un team italiano parcheggiato vicino a noi ci ha offerto un piatto di spaghetti, giuro me lo ricordo ancora adesso come una delle cose più buone che ho mangiato nella mia vita.

Aneddoto 4° da quella gara in avanti nel camion non sono mai mancati non ricambi, ma viveri di sopravvivenza.

Finalmente finita la gara e scusatemi non ricordo le classifiche ci imbarchiamo e ritorno a Sete, anche sulla nave Tunisina la cucina era un disastro, ennesimo digiuno, sbarchiamo al mattino e arrivato mezzogiorno usciamo dalla autostrada e ci infiliamo in un ristorante, fu una mangiata pazzesca sembravamo delle iene, eravamo talmente pieni che ci fermammo in autostrada a dormire e ripartimmo dopo qualche ora, non vi dico il conto. Perini ordinò tutto, dal vino al dolce, prima che arrivassero gli antipasti mangiammo chili di baghette, la cameriera ci guardava stupita e continuava a portare pane sembravamo uscita da mesi di prigionia senza cibo..

La conferma delle qualità tecniche di Gilera furono immediate, nessun problema di motore, nessun problema di ciclistica, nessun problema al serbatoio supplementare in alluminio, dal punto di vista meccanico fu una gara perfetta. Ed era la prima volta in Africa.
Devo aggiungere che oltre agli uomini della spedizione in Gilera cerano una serie di persone che aiutavano il nostro reparto a concretizzare tutto quello che facevamo e tutte le nostre idee, da Danilo Moioli che metteva su carta le nostre idee, a Riva che con i fornitori riusciva ad ottenere anche quello che non si poteva e tutti gli uomini di Giuliano, che davono il 100% per aiutarci e non ricordo defezioni anche ad orari assurdi. La squadra c'era e funzionava benissimo e caso raro pedalavano tutti nella stessa direzione. Indimenticabile i mitico Bertolucci che si faceva in quattro a ogni nostra richiesta.

franky88

 :clap:

Grazie infinite per aver condivisocon noi questo racconto!

CFASD

bello veramente, leggere di quelle avventure, diciamo il dietro alle quinte.
facile si fa, vedere solo bolidi che sfrecciano sui tracciati, ma quel che c'è dietro è immensamente bello da conoscere.
grazie.
Per non dimenticare...
12.02.2011 - Peppetdm900 : sempre con noi
23.10.2011 - Marco Simoncelli : ciao SuperSIC
30.09.2013 - Fabio : grazie di essermi stato amico
Erik55 - Motorino

cartuccia56

Grazie,grazie,mentre leggevo mi scorrevano le immagini così ben descritte !Complimenti mi hai fatto ritornare indietro di parecchio ! :sodisfaction: :grazie1000: :thanks:

RC_true

#41
Bene...bene...Emilio si è fatto risentire!!!
Come butta, Gigante!?!?!?!?!?!?

Allora, della Storia della prima gara Africana di Gilera anch'io conoscevo pochissimo...quindi mi sono andato a cercare tutto quello che ho trovato al riguardo..più un paio di foto che mi aveva mandato Emilio...ed ecco che quello che la memoria di Emilio aveva dimenticato....risorge!

Partiamo subito dalla Locandina del Rally di Tunisia.....direttamente dalla parete dell'ufficio di Emilio eccolo a voi:




Chiaramente è d'obbigo inserire di nuovo la foto della squadra al gran completo, fatta alla Partenza di Barcellona:





Per essere un Team alla primissima apparizione, bisogna dire che l'immagine era stata ben curata e i tre piloti, Fasola, Buscarini ed Andreini erano tutti con lo stesso, bellissimo, abbigliamento e le moto...anche!!!
Il supporto tecnico era fornito dal nostro Emilio (Adventure) e da Silvano Galbusera, Il "Rosso" ed il tutto era gestito dall' indimenticabile Gianni Perini...un mostro sacro della Regolarità mondiale!

Con questa foto, che ho avuto direttamente da Andreini, si possono apprezzare meglio alcuni dettagli tecnici che vi ha già spiegato Adventure:









Si nota subito, oltre ai paramani Acerbis aggiunti in quella gara per la prima volta, anche il piccolo vetro aggiunto sopra al cupolino; certamente sembra una piccolezza, ma visto che la moto era capace di spingersi fino ai 160 all'ora (caspita, Emilio, non pensavo che il motorotto potesse essere capace di tanto: fare quella velocità su terreno mosso vuol dire che di birra ne aveva da vendere...mi viene l'acquolina in bocca a pensare a cosa mi aspetta per la mia Specialona!!!!), quella piccola protezione aerodinamica permetteva di sicuro ai piloti di percorrere lunghi tratti a manetta senza avere il collo spezzato dall'aria!

Ben evidente anche la protezione della pompa dell'acqua, ricavata dalla piastra paracolpi; effettivamente su quella moto la pompa dell'acqua è parecchio esposta e se su un cross (specialità per la quale quel motore era stato originariamente pensato) la cosa potrebbe non essere molto critica, sicuramente per un Rally lo è...e bene avevate fatto a preoccuparvene!

Evidentissimo anche il comando a filo del trip, che sale sulla parte DX della forcella, rinforzato inserendolo in una guaina di gomma, mi pare; anche qui c'è della lungimiranza: nei Rally il trip è uno degli accessori più importanti...fondamentale!!! Noi , per le moto da Africa ne mettevamo addirittura due, per scongiurare qualsiasi problema...e fortunatamente erano gli ICO col comando ad impulsi elettrici, anziche' a frusta, e la trasmissione era quindi meno critica.

Si vedono benissimo i due convogliatori in alluminio, aggiunti per aumentare il flusso d'aria ai radiatori!!! In effetti le temperature Africane potrebbero avervi fatto paura...ma mi sa che di base i radiatori potessero non funzionare al meglio: il serbatoio del Rally era molto bello..ma, secondo me, senza nessuno sfogo d'aria dietro ai radiatori...i poverini potessero risentirne! E' vero che o sfoghi l'aria o metti della benzina...e visto che la autonomia, per certe gare, è più importante che non un bello sfogo d'aria...questa è una dimostrazione che nel progetto di qualsiasi moto si deve per forza di cose dare delle priorità e, spesso, raggiungere dei compromessi!
A proposito di serbatoi, ingrandendo una foto che posterò dopo, si vede bene il serbatoietto supplementare realizzato con la fisionomia del fianchetto di SX:






Anche se la foto è molto sgranata, non posso fare a meno di fare alcune considerazioni:

-Si vede subito la mano di Giuliano...e credo anche quella di Giosuè (era il battilastra principe della Officina Sperimentale di Arcore.....con le lamiere avrebbe potuto farsi un vestito..tanto riusciva a modellarle bene!!!): se non lo dicevi tu non ci si accorgeva nemmeno che quello era un serbatoio e non la fiancatina originale!!
- Questo fatto denota anche un certo "gusto estetico" ed anche la, giustissima, volontà di preservare la immagine originale della moto di serie; uno, nel pensare ad un serbatoio supplementare , pensa che si debba considerare solo la max capienza raggiungibile e garantire la protezione e la resistenza del serbatoio stesso: voi avrete sicuramente pensato a questi aspetti, ma poi, invece di fare un parallelepipedotto qualsiasi, avete fatto un oggetto che si integrava perfettamente alla linea ed all'immagine della moto.....anche questo, per me, la dice lunga sulla filosofia che si seguiva ad Arcore sia nella progettazione sia nella preparazione, delle moto!!! Il fatto che poi fosse perfetto...beh...questo non è una novità, per me, sapendo chi lo aveva realizzato!
-Quest'ultima è una considerazione tecnica: l'uscita della benzina mi sembra decisamente bassa, ed anche se il carburatore di quel motore era posizionato molto in basso, essendo un disco rotante, non stento a credere i tuoi problemi iniziali di gripaggio quando si usava la benzina solo dal serbatoio posteriore e ci si avvicinava al minimo.....sicuramente si correva il rischio di abbassare il livello in vaschetta, quindi smagrire e piantarci la grippata! Poi, alla fine, come avevate risolto?

Passo adesso ad un'altra foto, pescata su Motocross, da cui si vede il ponte di comando:







Su cui troneggia il porta roadbook, che era uno di quelli costruiti da Nazareno Falappi, col bellissimo "comando a pollicione", che il Nazareno mi ha detto essere farina del tuo sacco; come hai potuto vedere io l'ho replicato sul mio Proto 600, che era equipaggiato esattamente con la stessa soluzione, essendo praticamente contemporaneo a questa moto...ed essendo i portaroadbook a comando elettrico ancora di là da venire! Il comando dall'astina all'asse di rotazione era ingegnosamente realizzato usando uno snodo sferico di una macchinina radiocomandata, che permetteva quindi di avere l'astina non in asse col perno di rotazione.
Si vede anche il trip elettronico, derivato dalla Honda XRR...bellissimo (è lo stesso della Lucy...ed anche il portaroadbook con avanzamento a ditone!!!!)!
Manca, in questa fotografia, la bussola, che doveva essere montata alla destra del trip e che, in una altra foto, mi sembra di riconoscere essere uguale a quello aereonautica montata all'interno di un involucro di alluminio fresato, molto simile (se non lo stesso) che si usò 3 anni dopo sulle prime RC 600 per la Dakar:



Era così...Emilio?

Dalla foto del ponte di comando si possono notare anche i doppi cavi di sicurezza (si vede bene quello dell'acceleratore che ha la "farfallina" di nastro americano che ne protegge i terminali).


L'ultimo appunto sulla descrizione della moto ( almeno quello che ho potuto vedere io...magari te dalle foto noti dei dettagli che io ho tralasciato...nel qual caso una tua descrizione si impone!!!!) lo voglio fare con una battutina: ho visto che avevate messo uno specchietto retrovisore sulla moto: ma lo avevate fatto per essere in regola col codice stradale (seeeeee...e quanto mai!!!) oppure perché avevate paura che gli altri vi passassero in tromba ed allora volevate che i ragazzi se ne potessero accorgere in tempo???? Se questo era il vostro scopo...mi sa che gli specchietti servirono a poco...neh!??!?!


Passiamo invece a descrivere l'aspetto sportivo; parto con una bellissima foto che deve essere stata scattata proprio prima della partenza di una tappa






... l'aspetto curioso di questa foto è l'abbigliamento del grande Gianni: si vede che si era calato talmente con lo spirito Africano che si era dotato anche di una tuta intera bianca, che era il "vezzo" tipico del mitico Sabine...papà della Dakar!! Certo che il fisico di questi due grandi personaggi non aveva delle grandi similitudini e quindi l'effetto della tuta bianca non è proprio lo stesso...però devo dire che la tuta intera al Gianni gli dona, anche se non può rivaleggiare con l'aria da "Lawrence d'Arabia" che aveva il Sabine!

Di quella gara, ho letto che è stata veramente quella che ha decretato il "boom" delle gare desertiche, con un incremento pesante ed inatteso del numero dei partecipanti rispetto alle edizioni precedenti; questo inaspettato numero di partenti aveva messo in difficoltà la organizzazione, che dimostrò un po' di fiato corto, come ci avevi già detto tu.
Siccome tu non ti ricordavi della classifica...rimediamo e mettiamola:






La gara fu vinta da Carlos Mas, che mise a frutto le sue doti di regolarità e regolò di misura i due alfieri del Team Marlboro BMW Findanno e Loizeaux che lo impegnarono strenuamente fino all'ultimo, recuperando il ritardo che avevano accumulato all'inizio, anche se le loro mastodontiche BMW non si può dire che fossero la moto migliore per questo tipo di gara, che è sempre stata decisamente meno veloce e corsa su percorsi piu' corti e "stretti" rispetto al Faraoni o alla Dakar.

Ma anche i nostri ragazzi se la cavarono più che egregiamente:

Fasola finì con un ottimo 6° posto:






Andreini terminò subito dietro, al 9° posto:










Ed anche Buscarini, col suo 17° posto se la cavò più che egregiamente!!!!











Il colpo da maestro i tre ragazzi lo compirono nel tappone da Nefta ad Hammamet, 730 Km divisi in due Prove Speciali; nella seconda PS, un percorso molto guidato e con parecchia navigazione (i primi della classifica si persero e si beccarono tutti la forfettaria!) i nostri alfieri misero a frutto le caratteristiche delle loro moto e bastonarono tutti e quindi la classifica generale del tappone fu:

1° Buscarini
2° Andreini
3° Fasola

TRIPLETTA!!! Chiaramente si capisce che marciarono tutti e tre insieme, ed ecco la ragione della classifica invertita rispetto alle loro rispettive posizione nella generale: dal momento che, credo, si partiva come di consueto a distanza di un minuto uno dall'altro e seguendo l'ordine della generale...ecco che se sono arrivati insieme la tappa la vinse quello che era più indietro in generale!

Proprio niente male per degli esordienti!!!!

Mi sa che lo scherzetto dello zucchero nel serbatoio ve lo fecero ad Hammamet, dopo questa prestazione di tutto rispetto!!
La foto che mi hai mandato, e che vi riprende la mattina, dopo la nottata a fare "il bagno" ai serbatoi è bellissima:




http://scontent-mxp1-1.xx.fbcdn.net/v/t1.0-9/12540993_817233918402298_2961865586604456078_n.jpg?oh=3805db1b7ce77a4d97ac6fa344bfb8a3&oe=5A20738A




La faccia del Perini (la sua tipica quando qualcuno gliela aveva fatta grossa) è tutto un programma: non mi sarei mai voluto trovare nei panni di qualcuno che potesse essere stato minimamente sospettato della bastardata.....si sarebbe visto arrivare addosso il Gianni come un toro scatenato......ne ho viste e sentite raccontare di situazioni simili!!!!!
Invece, la faccia del Silvano è proprio quella che mi ricordo di lui; è la sua tipica faccia "Post-Africa": barba rossa lunga, occhiaie fino al ginocchio e 5 kg in meno...dal momento che schizzinoso com'era avrà mangiato giusto quello spaghetto offerto da altri italiani, come ci raccontavi e sarà stato in tensione continua per tutto il tempo!!!!
Ogni volta che tornava dall'Africa era così!

Certo che vi ci vedo a passare tutta la notte a lavare i serbatoi in bagno........pensa se i vostri vicini di stanza erano di quelli che, come me, finiscono la giornata beatamente seduti sul WC ..E CON LA SIGARETTA IN BOCCA...rischiava di trovarsi in orbita!!!

Chiudo il resoconto con la spettacolare foto della partenza dell'ultima speciale






il cosidetto GP de la Marsa, una prova quasi di cross, su un circuito di 4 Km da ripetersi 5 volte, in cui i concorrenti partivano dieci alla volta: si vede che l'Andreini è stretto nella morsa dei bestioni BMW di "Findus" e Loiseaux ( la cosa deve essere stata abbastanza da brivido, a giudicare da quella persona proprio dietro Andreini che si mette le mani nei capelli), mentre invece Fasola, più libero, al centro sembra che stia facendo l" Holeshot"!!!
La manche dei primi in effetti la vinse Cecconi col K350 su Andreini, mentre il miglior tempo tra tutti i partecipanti lo fece il crossista svizzero Ristori su una bestia di Honda CR 500; anche Buscarini non se la prese comoda, finendo col quarto tempo assoluto!


Come episodio curioso, ho letto che la squadra Gilera (il Perini...immagino, date i suoi trascorsi) si rese protagonista di una azione meritevole e premiata dalla organizzazione: essendosi accorti , durante una ricognizione, che alcune frecce direzonali erano state spostate, provvederono a risistemarle impedendo a tutta la carovana di perdersi!!!
Ma è andata proprio così???? Io sapevo che il furbo Perini, ai tempi della Regolarità..le frecce non è che avesse il vizio di sistemarle...anzi!!!!!

Ecco tutto ciò che sono riuscito a trovare su questa gara, la prima ufficialmente corsa dalla Gilera in Africa...spero che queste foto ti facciano tornare in mente altri aneddoti...che saremo ben felici di ascoltare!!!!

Ahhhh....in questa gara di Gilera non c'erano solo quelle ufficiali; c'era anche un Rally 125, addirittura con alla guida una coraggiosa ragazza, la Alessandra Levrero, che purtroppo si fermò alla terza tappa! Io penso che, oltre alla citazione, la ragazza si meriti anche una bella foto:




Come si vede, le Rally non si comportarono per niente male, a riconferma che la base della moto era buonissima!!!

Proprio adesso c'è una rinascita di interesse per i Rally 250....il prossimo anno ne voglio vedere girare un bel po'...e fare dei Rally!!!

Magari potremo portarci Emilio come direttore Tecnico...anche se io credo che il giorno che Emilio decide di risalire in moto...ce le suona di brutto!!!!!

Emilio è stato, in gioventù, un ottimo crossista...e se uno và forte...poi non se lo può scordare!!!!

cartuccia56

E quì si và nel bello delle gare le emozioni,gli inghippi,le sorprese,le soddisfazioni e tutto racchiuso nelle storie che leggiamo con interesse e passione GRAZIE ! :grazie1000:

DAKOBG

Penso proprio che tutto quanto scritto sopra DEVE essere letto da alcune persone che conosco.
Questa moto e le Gilera 2 tempi meritano un gradino più alto di attenzione. ;)  :phone:
1-0
GUAI CHI PER IL FUTURO NON TIENE IL PASSATO PRESENTE!

Tizio.8020

Avevo già letto la storia su "Rugginose" , grazie ad Emilio e Romolo (che non ringrazierò mai abbastanza), ma la rileggo sempre molto volentieri.
E spesso ci scappa una lacrimuccia, a pensare cosa poteva essere, e non è stata, la Gilera!
Credo veramente che avrebbero potuto specializzarsi nella produzione di moto fuoristrada rally ed enduro Racing, questa RC e le successive 4 tempi Bi4 lo dimostrano.
Pensa te che le disco rotante RX Arizona ed RC Rally non sono nemmeno presenti nell'elenco delle "Moto di interesse storico" !