La storia

Giuseppe Gilera

Nel 1887 a Zelo Buon Persico un piccolo centro agricolo a metà strada tra Milano e Crema nasceva da un’umile famiglia di contadini Giuseppe Gilera.

Giunto all’età della ragione, Giuseppe non ne voleva sapere di lavorare nei campi; gli piaceva la meccanica, voleva andare a lavorare in officina. Così, a soli quindici anni, entrava come apprendista in una piccola officina, per poi farsi via via le ossa in alcune tra le principali Case motociclistiche dell’epoca quali:
la Moto ReveItaliana, la Bianchi e la BucherZenda. Giuseppe non amava soltanto lavorare sui motori, gli piaceva correre e sui trabiccoli di allora si aggiudicò ben presto non poche gare.Nel 1908 ad esempio stabilì con la Buchet una nuova media primato sulla Como-Brunate classica cronoscalata dell’epoca.

La signora degli anelli

Da esperto meccanico quale era, le moto se le metteva a punto e modificava per proprio conto. Il passo dalla elaborazione alla costruzione fu breve. Nel 1909 Giuseppe Gilera decise di dare vita a una nuova marca che portasse il suo nome.

A soli ventidue anni, con non pochi sacrifici, Giuseppe Gilera metteva in piedi, in una angusta officina di Corso XXII Marzo a Milano, la Moto Gilera.

Il primo modello era poco più che una bicicletta, semplice e robusta, dotata però di un raffinato motore monocilindrico a valvole in testa, con distribuzione ad aste e bilancieri, in grado di offrire buone prestazioni anche nell’impiego sportivo. Lo stesso Gilera provvedeva a pubblicizzare la nuova moto vincendo numerose gare dell’epoca.

Prima e dopo la guerra

Prima dello scoppio della guerra, la Gilera era già una Casa affermata, l’officina di Corso XXII Marzo non era più in grado di ospitare l’azienda, che prima si allargava e poi si trasferiva ad Arcore, dove, finita la guerra, sorgeva la nuova fabbrica.

Ad affiancare il fondatore c’erano ora i tre fratelli della moglie, Ida Granata, Angelo,Valentino e Rosolino, che divennero concessionari Gilera a Roma, Genova e Milano. Rosolino fu anche un eccellente pilota e portò più volte al successo, nelle diverse specialità, le moto di Arcore. Direttore del reparto corse era il fratello minore di Giuseppe Gilera, Luigi, passato alla storia come il mitico Luisin. Proprio Luisin, assieme a Rosolino Granata e Miro Maffeis, vinse la Sei Giorni svoltasi a Grenoble nel 1930 e si ripeté l’anno successivo a Merano. Per la Gilera si schiudevano le porte dell’Europa. Sui circuiti europei la Gilera avrebbe scritto, prima e dopo la seconda guerra mondiale, alcune delle più entusiasmanti pagine del nostro sport.

Sempre più in alto…

Nacquero le quattro cilindri sovralimentate (1937-1946), le mitiche Saturno, le quattro cilindri e le bicilindriche. Fu un trionfo in pista, come nella produzione di serie, il nome Gilera acquistò fama mondiale. Con la Gilera corsero i più grandi piloti del dopoguerra da Pagani a Masetti, da Duke a Mcntyre.


E’ del 1936 l’avventura della Rondine, avveniristica moto da corsa con compressore e motore quattro cilindri in linea di 500cc.

La moto stabilisce numerosi record mondiali (274,181 km/h sul chilometro lanciato nel 1937: primato imbattuto per quasi vent’anni) e permette a Dorino Serafini la conquista del Campionato d’Europa 1939.

Dopo la guerra Gilera si ripresenta con la nuova Saturno 500 e con una gamma di moto di cilindrata medio-piccola. Sui campi di gara, le nuove quattro cilindri 500 diventano le dominatrici della classe regina del motomondiale ingaggiando duelli epici con Norton, Moto Guzzi e MV Agusta, e conquistando sei titoli piloti tra il 1950 e il 1957.

Umberto Masetti è campione del mondo nel ’50 e nel ’52, seguito da Geoff Duke (tre volte iridato) e Libero Liberati (un titolo). E arrivano anche sei titoli mondiali Costruttori, tre vittorie al Tourist Trophy, sette titoli italiani e un impressionante vittoria-record di Bruno Francisci alla Milano-Taranto.

Il ritiro dalle gare

Complessivamente la Gilera, prima del ritiro dalle competizioni del 1957, vince 44 Gran Premi mondiali. E’ forte anche l’impegno nel fuoristrada, con le Gilera che dominano le varie Sei Giorni Internazionali, e nelle gare di Regolarità.

Nella produzione di serie sono le moto turistiche di media cilindrata – Giubileo, Rossa, Turismo, Sport – le vere mattatrici con grandi numeri di produzione; nella gamma alta, oltre alla Saturno (fornita anche alle Forze Armate) nasce la 300 Bicilindrica.

L’ingresso nella Piaggio

Nel 1969 Gilera entra a far parte del Gruppo Piaggio che intraprende il rilancio dello storico Marchio dei due anelli, puntando su una produzione di cilindrata media e medio-piccola e una gamma di modelli da strada e fuoristrada. La partecipazione alle competizioni di Cross e Regolarità rinverdisce gli antichi fasti anche attraverso l’innovazione più spinta, come la realizzazione dell’avveniristica 125 Bicilindrica Cross.

Gli anni 80…il Bi-4

Negli anni Ottanta viene sviluppato un nuovo motore monocilindrico quattro tempi con distribuzione bialbero – dapprima nelle versioni di serie 350 e 500 e in seguito 600cc – che troverà la sua massima espressione sulle moto enduro della serie RC (600 e 750), che si aggiudicano due vittorie di classe alla Parigi-Dakar e un “assoluto” al Rally dei Faraoni.

La Gilera Dakota è stato il primo modello equipaggiato con la nuova generazione di motori 4 tempi bialbero 4 valvole con distribuzione a cinghia dentata (Bi-4) della casa di Arcore, evolutasi attraverso i modelli XRT, Saturno, Piuma, RC prima e seconda serie, RCR e Nordwest.
Nonostante l’assoluta competività tecnologica di questi motori, confermata dalle vittorie nei rally (dalla assoluta al Faraoni ed al Tunisia 1992, alle assolute sotto i 600cc nella Dakar, Faraoni, Tunisia, alle categorie Marathon e Silhouette nella Dakar, Faraoni e Tunisia , dal 1989 al 1992), la Gilera ha deciso la chiusura dello stabilimento di Arcore nel 1994 e la sospensione della produzione di modelli a ruote alte.

Dal 93’ a oggi

Complessivamente i veicoli costruiti con il Marchio Gilera dal 1993 ad oggi sfiorano le 700.000 unità. Nel campo della moto di piccola cilindrata si segnalano i modelli enduro H@k e Surf e la “supermotard” GSM, mentre nel 1998 Gilera torna alla moto 125 con la custom Coguar dotata di motore quattro tempi. A questi modelli Gilera affianca nella stagione 2000 anche la rivoluzionaria DNA, una “naked” con motore automatico che spinge a fondo l’interazione tra il mondo della moto e quello dello scooter.